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1 Opinioni per Berta Isla by Javier Marías
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    Berta e Tom
    opinione inserita da Silvia Bollini il 17/08/2020
    Berta Isla, è di una bellezza mora, temperata, dolce e imperfetta. Nessuno dei suoi lineamenti è abbagliante ma nell'insieme il suo volto e la sua figura turbano, esercitano un magnetismo irresistibile proprio di quelle donne ridenti e allegre, inclini alla risata. Sembra essere sempre contenta o comunque saper esser contenta con poco o sembrare esserlo ad ogni costo. Berta, nel maggio 1974, ha sposato Tomàs Nevinson nella chiesa di San Fermìn, dopo anni di relazione ma senza mai fare l’amore con lui e dopo aver perso la verginità in un giorno molto particolare e indimenticabile con un uomo di nome Esteban Yanes, incontrato per caso e mai più rivisto. La loro unione è caratterizzata da un profondo senso di solitudine, una condizione che fa da leva all'intero lavoro di Marias. I due personaggi delineati sono caratterizzati da aspetti molto diversi tra loro, eppure, sono magistralmente costruiti. Mentre Berta è la donna indecisa, incapace di compiere scelte determinanti, Tom è l’uomo che si è perso, che ha perduto se stesso, che ha perduto la sua identità. Ciò lo porta a vivere in una profonda condizione di rassegnazione che ne comporta il trascinarsi di una vita/non vita in cui i fatti scorrono, il tempo trascorre inesorabile, le cose accadono e non accadono. Questa perdurante estraneità racchiusa nel rapporto, radicata in questa comunione di non condivisione rimarca quella dimensione di ombra che è una frontiera invalicabile. L’uomo si chiude all’interno dei suoi pensieri, dei suoi ricordi e non consente l’accesso a terzi, in particolare alla moglie che per naturale effetto si accontenta di quel che gli è concesso, vive con quel che semplicemente le viene dato. Ed è sempre a lei che è affidato il compito di narrare. Un compito affatto facile se si pensa che all’interno di questo romanzo le vere colonne portanti sono la precarietà, il dubbio, l’incertezza, la supposizione, il pensiero, le ipotesi, la scelta. Siamo davvero liberi di scegliere? O in verità la nostra libertà è vincolata alle scelte altrui, è condizionata da fattori occasionali, esterni, imprevedibili che ne delineano le sorti? Cosa si cela alla base del rapporto umano, nel caso di specie tra Berta e Tom, quando l’uno è stato indotto a una decisione perché convinto di non avere alternativa e l’altra è l’effetto di un qualcosa che l’ha radicata ad essere una parte vacua, fittizia nella vita del compagno? Un elaborato avvalorato da una scrittura preziosa, pregiata, raffinata e caratterizzato da una trama solida, fortemente introspettiva e capace di suscitare tante riflessioni nel lettore che è catturato pagina dopo pagina e chiamato ad interrogarsi sul proprio percorso personale.
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    Un elaborato avvalorato da una scrittura preziosa, pregiata, raffinata e caratterizzato da una trama solida, fortemente introspettiva e capace di suscitare tante riflessioni nel lettore che è catturato pagina dopo pagina e chiamato ad interrogarsi sul proprio percorso personale.
    Una scrittura che è quasi un flusso di coscienza, che travolge tutte le voci coinvolte senza mai cambiare tono o personalità. Questo, secondo me, il difetto maggiore del romanzo: l’artificiosità dei dialoghi e dei pensieri, l’eccesso di citazioni letterarie, le continue ripetizioni che riempiono pagine e pagine di testo inutile. Un difetto che purtroppo mette in ombra la bellezza del romanzo, cioè il suo muoversi tra i temi di identità e attesa, per poi arrivare al “capovolgimento” finale, alla rivelazione che chiude il cerchio.