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1 Opinioni per Cafarnao - Caos e miracoli (Nadine Labaki - 2018)
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  • sheffield18
    Io vivo l'inferno
    opinione inserita da sheffield18 il 24/11/2020
    Un film semplicemente toccante e commovente, soprattutto nella parte finale, tanto da far piangere (non ho vergogna ad ammetterlo), questo è “Cafarnao -Caos e miracoli” della regista Nadine Labaki, uscito nel 2018 e premiato con un Golden Globe 2019 oltre a due premi della Giuria al Festival di Cannes 2019. Il film racconta la storia drammatica di Zain che conosciamo all'inizio quando entra in un'aula di tribunale in manette perchè ha denunciato i genitori. L'accusa? Averlo messo al mondo e non avergli dato una vita ma solo un inferno. Da qui con i flashback, seguiamo la storia di Zain che vive in una famiglia immigrata allo sbando, sfruttando tutti gli espedienti, spacciando droga all'altro figlio in carcere perchè la possa vendere, mandando in giro i figli per fare di tutto meno che quello che dovrebbero fare dei bambini, cioè andare a scuola. La famiglia di Zain e Zain stesso ufficialmente non esistono perchè non hanno documenti: l'unica cosa che sembra non mancare loro sono i figli, tra cui Zain è l'unico maschio e anche, come sembra, l'unico ad avere coscienza e un affetto sincero specie per la sorella quasi coetanea. E' lei che scatena l'ira di Zain: infatti, i genitori per sbarazzarsi di quello che definiscono solo un peso, la “vendono” per farla sposare a soli 11 anni. Zain si ribella ma non potendo salvarla, scappa e abbandona la famiglia vivendo per strada di elemosine ed espedienti, Nelle sue peregrinazioni incontra una ragazza etiope, Rahil che lo aiuta e lo ospita affidandogli il figlio che non sa ancora camminare. Tutto sembra migliorare, ma poi Rahil non ritorna a casa: in realtà, lo spettatore sa che è stata arrestata perchè senza permesso, ma Zain crede di essere stato abbandonato insieme al piccolo. Resiste per settimane rubacchiando, vendendo tutto quello che può, poi la situazione precipita perchè deve tornare a casa per avere un suo documento: lascia il piccolo a un trafficante che gli dice che lo farà adottare e gli chiede un aiuto perchè sogna la Svezia. Arrivato a casa, viene a sapere che la sorella adorata è morta di parto ed allora, con un coltello corre via per vendicarsi sul marito e... Cafarnao è una parola derivata dal nome del paese in cui predicò Gesù quasi assalito dalla folla accorsa e dove fece alcuni famosi miracoli; da allora, specie in francese, Cafarnao indica qualcosa di caotico, un luogo affollato come un formicaio, una gran confusione sia fisica che mentale. Questa è la Beirut dove vive Zain o meglio una periferia allo sbando fatta di baracche, di malaffare, commerci vietati. Gli attori non lo sono veramente, ma sono persone prese dalla strada che hanno vissuto davvero nel clima raccontato: Zain era un piccolo rifugiato siriano che all'epoca non sapeva neppure leggere ed oggi con la famiglia è riuscito a raggiungere la Norvegia. Bambini senza diritti, trattati peggio di cose, esseri inesistenti senza un documento, l'assurdità delle frontiere, miseria e sfruttamento...un film che ricorda alcuni dei migliori film del nostro Neorealismo, un film da vedere per riflettere.
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    storia toccante - splendida recitazione
    nessuno