Opinione su Diego Pablo Simeone: El Cholo, grande centrocampista

El Cholo, grande centrocampista

02/02/2017

Vantaggi

Centrocampista universale di grande carisma.

Svantaggi

Qualche esagerava in durezza.


Diego Pablo Simeone è oggi uno degli allenatori migliori a livello mondiale.
Ha condotto l'Atletico Madrid a competere stabilmente con Real Madrid e Barcellona, sia in patria che in Champions League.
Le due finali della massima competizione continentale (purtroppo entrambe perse, per giunta nel confronto con gli acerrimi rivali cittadini del Real) sono l'esemplificazione migliore dei livelli raggiunti dalla sua squadra.
Ma prima di divenire un grandissimo allenatore, "El Cholo" è stato anche un grandissimo calciatore.
E' stato uno dei centrocampisti più importanti degli anni Novanta a livello planetario, un vero pilastro della nazionale argentina, con la quale ha militato per quattordici anni consecutivi, raccogliendo 106 gettoni di presenze e segnando 11 reti.
Ha partecipato a tre Mondiali (1994, 1998, 2002), vincendo due Coppe America (1991, 1996) e un Argento Olimpico (Atlanta 1996).
Gran parte della sua carriera l'ha vissuta in Italia.
Il primo a subodorare l'enorme potenziale del centrocampista con la faccia da indios è il vulcanico presidente del Pisa Romeno Anconetani.
Lo ingaggia nel 1990, quando Diego ha appena vent'anni.
El Cholo si mostra già maturo e capace di sopportare pressioni importanti.
Con la casacca nerazzurra rimane due stagioni, di cui una trascorsa in serie B.
Nel 1992, parte per la Spagna, destinazione Siviglia.
Due stagioni ad alti livelli e Atletico Madrid che decide di puntare su di lui.
Con un ruolo da protagonista, nel 1996, vince la Liga.
Nel 1997 torna a vestire nuovamente i colori nerazzurri.
Questa volta, però, si tratta della maglia dell'Inter, decisa a riprendersi un ruolo importante sul panorama nazionale ed internazionale.
Nella squadra lombarda milita il "fenomeno" Ronaldo, con il quale Simeone non lega.
Si dice che proprio questo "difficile" rapporto sia stato fondamentale per la breve permanenza del Cholo a Milano.
Con la squadra meneghina vince una Coppa UEFA, prima di trasferirsi alla Lazio di Cragnotti.
Nel 2000 arriva una stagione magica.
La squadra capitolina vince Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa italiana.
Un sorta di "triplete" ante litteram.
Dopo quattro anni all'ombra del Colosseo, torna in Spagna.
E' ancora l'Atletico Madrid ad accoglierlo.
Ancora due stagioni, molto meno intriganti della precedente esperienza, prima di far ritorno in patria, alla Racing Club, con il quale pone termine alla sua luminosa carriera.
Dal punto di vista tecnico, Diego è stato un centrocampista di grande sostanza.
resistente, coriaceo e dotato di un'ottima corsa, grazie ad uno spiccato senso tattico (non è un caso che sia diventato un allenatore di grandissimo livello) e a dei tempi di inserimento straordinari, riusciva a presentarsi con buona continuità in fase conclusiva.
Nella sua carriera, infatti, ha realizzato più di 100 reti.
Un risultato davvero eccezionale per un centrocampista molto bravo anche in fase di interdizione.
Dotato di un forte carisma, che oggi riesce a trasmettere in campo ai calciatori da lui allenati, in campo era un leader naturale, vero punto di riferimento per i compagni di gioco.
Insomma, un vincente naturale, capace di offrire un contributo fondamentale a prescindere dal ruolo ricoperto.
Oggi, è possibile un altro grande merito.
E' anche il papà di Giovanni Simeone, giovanissimo centravanti del Genoa, che si sta proponendo come uno dei giovani più interessanti dell'intero panorama
calcistico internazionale.
Buon sangue non mente, chissà se un giorno il promettente campione non possa essere allenato e guidato dal famoso papà.
Sarebbe il coronamento di una vita passata sui campi di calcio, sempre come leader e come protagonista assoluto.



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Altre opinioni degli utenti su Diego Pablo Simeone

  • briciola
    opinione inserita da briciola il 03/02/2017
    Diego Pablo Simeone me lo ricordo quando, da bambino, sfogliavo l'album di figurine Panini e lui era un centrocampista giovanissimo del Pisa di buonanima di Romeo Anconetani. Oggi è l'apprezzo e conte...
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    duro, arcigno, grande giocatore e ottimo mister
    no