Opinione su Giurisprudenza: oggi da evitare, studiate altro

oggi da evitare, studiate altro

06/04/2018

Vantaggi

allo stato degli atti quasi nessuno

Svantaggi

sforna più che altro disoccupati, vedere opinione, ma tenetevi aggiornati comunque, qualora il vento cambi


Giurisprudenza è quel che chiamo il mio errore di gioventù. E' la facoltà universitaria preferita dagli studenti italiani (o almeno fino a poco fa lo era) e dunque la più gettonata. Il risultato è lo sfornare palate di studenti in un mercato fin troppo saturo. Ora, se in Italia non ci fosse l'elevatissimo tasso di disoccupazione che affligge il paese ogni anno di più, giurisprudenza avrebbe comunque i suoi pro. Infatti, oltre alle classiche professioni forensi, giurisprudenza abilita per lavorare in parecchi ambiti: imprese private di qualsiasi genere, poste, banche, assicurazioni e chi più ne ha più ne metta. Peccato che però ora come ora il settore privato assume pochissimo.
Ci sarebbe poi l'opzione dei concorsi pubblici, ma questo è un momento storico in cui scarseggiano. Consiglio comunque di seguire molto attentamente la gazzetta ufficiale online per riuscire a stare sempre al tanto di ogni minimo concorso che possa essere indetto.
Vengo ora al punto dolente delle professioni forensi, papabili più che altro per chi abbia già una famiglia ben strutturata nell'ambito, che possa o tramandargli lo studio legale o dargli il giusto orientamento per superare concorsi come quello in notariato o magistratura o chiunque abbia quantomeno denaro sufficiente per potersi mantenere senza lavorare in tale lungo percorso (chi ha in mente le professioni legali e le ama, deve sapere che sta intraprendendo una lunga strada in cui studio e lavoro non combinano molto bene, dato che si tratta di studi che esigono dedicazione costante e parecchie ore sui libri ogni santo giorno -quasi tutti i professionisti che durante gli studi ho conosciuto parlavano di 14 ore al giorno per 2 anni di fila, il che è ovviamente incompatibile perfino con un lavoro part-time-). Oppure ancora avere capacità intellettuali straordinarie che gli permettano di superare le difficoltà dovute alle raccomandazioni, che purtroppo in un campo come questo pesano tanto. Ogni intoppo in questo cammino delle professioni forensi poi è pregiudievole, per questo a chiunque abbia un budget limitato e qualche membro della famiglia con la salute che zoppica consiglierei molto caldamente di studiare altro. Basti pensare se si aggrava un familiare (parlo di malattie importanti dalla lunga durata che necessitano di accompagnamento), non c'è neanche bisogno di dirlo che quest'ultimo deve avere la priorità. Questo è quanto capitò sia a me che a colleghi. Nessuno di noi che dovette lottare a causa di malattie importanti in famiglia potè dedicarsi alla carriera forense. Quando poi purtroppo i miei familiari vennero a mancare, a dispetto di tutti gli sforzi fatti, era anche trascorsa l'età per entrare nel settore privato, dove a causa delle pressanti tassazioni vogliono solo "carne fresca". Io ho finito per migrare oltreoceano, ma fuori UE ho potuto farlo facilmente solo perchè conto con un marito straniero. Quasi tutto il resto dei miei colleghi ha finito poi per ritrovarsi anno dopo anno tentando (spesso inutilmente) l'esame forense, che in media per poter essere superaro deve essere provato 6 volte, almeno a Torino tant'è. Una di loro, a distanza di 12 anni dalla laurea, fa ancora la gavetta negli studi legali e fin dove ne so non è l'unica. Non mi pare neppure decoroso arrivare a 12 anni dalla laurea e quarantenni facendo ancora la gavetta gratis, dato che nel torinese funziona così! Le bollette da pagare e l'affitto arrivano anche se lavori gratis!
Di molto meglio di quanto sopra c'era (non so se c'è ancora) poi da tenere in considerazione la possibilità di farsi inserire come professori di fascia C nelle apposite graduatorie, ma questo soltanto se durante gli studi si fosse redatto un curriculum a indirizzo economico (oppure se a laurea conseguita si fosse disposti a integrare con gli esami mancanti). Questa possibilità con il tempo sembra però sia venuta a scemare, data l'eliminazione progressiva di varie materie economiche dalle scuole e dunque la mancanza di necessità di ulteriori professori di economia. Inoltre aggiungerei che in questo caso sarebbe preferibile una laurea in economia e commercio anzichè giurisprudenza, data la concorrenza che farebbero gli economisti per i posti in fascia C. Consiglio comunque di mantenervi informati riguardo a questo specifico punto, magari il Ministero dell'Educazione decide di reinserire le materie economiche nelle scuole (superiori e licei). Non perdetevi le novità.
C'è anche da dire che poi a seconda della regione o anche solo città, ogni ateneo di giurisprudenza potrebbe avere posizioni diverse e di conseguenza darvi preperazioni specifiche per un abito piuttosto che per un altro (ma legalmente abilita anche al perseguimento delle professioni forensi e dell'insegnamento). Il mio ad es. era impostato per sfornare impiegati delle agenzie di assicurazioni, dava per scontato che avremmo lavorato nel settore privato, complice il fatto che i gestori erano certi che le professioni forensi si tramandano di fatto in ambito familiare.
Date le odierne premesse, pur con le dovute eccezioni (famiglia ben strutturata, possibilità finanziaria, superdotati) la sconsiglio vivamente, per le professioni forensi soprattutto. Solo se cambiasse il vento in Italia (ma non cambia, garantito) e si tornasse quantomeno al livello occupazionale degli anni novanta la potrei consigliare, soprattutto per i concorsi pubblici, l'insegnamento e il settore privato. Per ora proprio no. Fate un favore a voi stessi, studiate altro, specie le materie scientifiche, se siete portati.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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