Opinione su I Malavoglia - Giovanni Verga: I Mainagioia

I Mainagioia

19/03/2019

Vantaggi

Comprensione di contesti storico culturali

Svantaggi

Richiede una lettura molto attenta


L'arte in ogni sua forma ha sempre avuto un indissolubile legame con l'epoca storica d'appartenenza, ma dalla seconda meta` dell'ottocento in poi, complici le contingenze storiche e le nuove correnti socio-filosofiche emergenti, si sviluppo` un nuovo tipo di rapporto tra questa e la realta`: le nuove questioni del tempo comportarono nuove esigenze ed espedienti sul piano letterario e la letteratura, in questo frangente, venne eletta a strumento d'indagine scientifico dei grandi temi sociali.
Con il termine Verismo si designa la rivistazione personale Italiana del naturalismo, a sua volta figlio del positivismo d'oltralpe; che detto cosi`, farebbe correre subito chiunque all'armadietto delle medicine alla disperata ricerca di un Moment, ma in realta`, se si schematizza il tutto, e` molto semplice:
- positivismo: corrente filosofica francese risalente alla seconda meta` dell'ottocento, i cui dettami prevedono l'abbandono della metafisica in luogo di un'analisi dei dati improntata a quella tipica scientifica;
- naturalismo: corrente letteraria risalente alla seconda meta` dell'ottocento che, aderendo alla scelta positivista di un approccio all'analisi di tipo scientifico, ha come caratteristica e fine principale lo studio e la rappresentazione della "vera" vita dell'uomo e della "reale" situazione socio economica del tempo;
- verismo: corrente letteraria Italiana che deve i propri natali a Capuana e Verga che, per diretta conseguenza dell'influenza naturalista, si propone di fotografare la situazione della popolazione Italiana del tempo, in particolare quella dell'Italia centrale e del sud.
GIOVANNI VERGA
Due le teorie sul luogo di nascita del Verga, o a Catania o a Vizzini, ma per fortuna la data riconduce in entrambi i casi al 2 settembre 1840. Ha un'istruzione di stampo classico, fintanto non inizia a prendere lezioni da Don Antonio Abate, poeta e letterato locale la cui caratteristica saliente e` l'acceso patriottismo.
Intraprende poi studi legati alla giurisprudenza, ma lo scarso interesse e la formazione precedente lo spingono ad arruolarsi nella guardia nazionale: il giovane Giovanni vede da piu` vicino i risvolti pratici dei recenti accadimenti storici. Al termine di quest'esperienza, sicuramente determinante, mette in cantiere l'edizione di un settimanale di tipo politico, il cui orientamento e` decisamente antiregionale e pro-unita`; tuttavia, e ne e` ben consapevole, il suo interesse principale e` ed e` sempre stata la letteratura. Il trasferimento a Milano e` un altro evento di carattere cruciale nella formazione artistica del Verga che, pur frequentando a tempo pieno quell'ambiente che tanto l'affascinava, rimanendovi per circa un ventennio, sviluppa un senso di abbandono e di "saudade" della propria terra d'origine; col passare del tempo, quel distacco, seppur necessario per seguire la propria evoluzione, finisce con il lacerarlo, ed e` quindi sulle note del suo sentimento che da` inizio a quello che sarebbe poi diventato il ciclo dei vinti, con la stesura e distribuzione di Nedda.
A Milano lo raggiunge poi l'amico Luigi Capuana, altro nome determinante nel contesto della nascita del Verismo, e con lui inizia a porre all'attenzione nazionale le conseguenze delle lacune risorgimentali, in special modo, quelle legate alla questione meridionale. Il ciclo dei Vinti prende quindi forma piu` delineata, con l'edizione di Vita dei Campi e de I Malavoglia. Seguono altre opere di sicuro interesse per la letteratura a cavallo dell'otto e del novecento, cui sopraggiunge il ritiro, e la morte, a Catania, nella sua casa di sempre.
I MALAVOGLIA
I Toscano, apostrofati dagli abitanti di Acitrezza con il nome Malavoglia, sono una famiglia di pescatori da generazioni, e possiedono un'imbarcazione chiamata La Provvidenza. Il piu` anziano e` il nonno Padron 'Ntoni, il cui figlio Bastianazzo ha preso in moglie Maruzza, ed avuto cinque figli, 'Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia. APadron 'Ntoni viene l'idea di commerciare lupini, ne ottiene un carico dallo Zio Crocifisso a credito e prova a dar seguito all'attivita`, il cui trasporto sarebbe avvenuto a mezzo Provvidenza. Purtroppo, durante il trasporto, la barca si trova travolta nel bel mezzo di una tempesta, e cosi` la famiglia perde sia il carico di lupini, che l'investimento, che Bastianazzo, al timone della stessa. La famiglia e` sommersa dal lutto, dai debiti e dalle meschinerie degli abitanti di Acitrezza. Unici a stare loro vicini sono la loro parente Anna e Alfio Mosca.
Cercando di far fronte ai debiti, fanno risistemare la Provvidenza, e il nonno e` prossimo a combinare il matrimonio tra Mena e Brasi Cipolla. Ma altre sventure sono in arrivo: Luca perde la vita in battaglia, lo Zio Crocifisso si impadronisce della loro casa per cancellare il debito dei Malavoglia, e il matrimonio di Mena va alle ortiche. 'Ntoni fa per fuggire via da Acitrezza, la madre riesce temporaneamente a frenarlo, ma muore di li a poco di colera. Padron 'Ntoni ha la ferma intenzione di lavorare per riscattare la casa di famiglia, e Lia diventa oggetto delle attenzioni di Don Michele, finanziere locale. 'Ntoni, che nel frattempo si era dato al contrabbando, viene scoperto nelle sue losche attivita` proprio da Don Michele, e durante lo scontro, lo uccide. Ne nasce un processo, in cui le simpatie tra Don Michele e Lia vengono messe agli atti, ponendo pero` in dubbio l'onore della ragazza, che non vede altra soluzione di andarsene via, senza piu` fare ritorno.
'Ntoni viene condannato a scontare 5 anni di carcere, Padron 'Ntoni non e` piu` in grado di lavorare o muoversi senza che abbia assistenza; e` Mena ad occuparsi di lui, fino all'ultimo giorno di vita. Alessi lavora senza sosta e riprende possesso dell'amata casa del nespolo, che diventera` la dimora sua, della sua sposa, e dove abitera` anche Mena. Dopo aver scontato la sua pena, 'Ntoni fa ritorno a casa, ma sentendo di non potervi restare, prende la via dell'uscio e l'abbandona per sempre.
IL CONTESTO STORICO
Il riassunto non rende giustizia alla trama, all'intento ed al valore de I Malavoglia, che da queste poche righe di riassunto, potrebbero apparire come una mera sequela opprimente di sventure, quando in realta`, nel suo sostrato, c'e` molto di piu`.
Verga e` testimone di due eventi di una certa portata: L'Unita` d'Italia e la nascita di una nuova societa` capitalistica. Sebbene lui stesso abbia partecipato attivamente al periodo post risorgimentale sia come soldato che come letterato, sebbene sia stato parte integrante e attiva negli entusiastici moti culturali del Milanese, la presa di coscienza di quel che avrebbe portato quel processo di industrializzazione ad un paese dagli evidenti squilibri local regionali finisce con il determinare una "conversione" ad un nuovo pensiero, improntato ad un pessimismo ragionato e mai melanconico, un pessimismo scientifico, ecco, che confluisce nel verismo di cui e` figura portante.
Verga ambienta i romanzi dei suoi vinti nello spaccato quotidiano del post Unita` d'Italia, in un periodo storico che in seguito ai suoi grandi cambiamenti a livello socio
politico, determina una spaccatura insanabile tra potenti e sottoposti, tra abbienti e meno abbienti che, pur vivendo nella medesima epoca, sembrerebbero quasi
collocati in due dimensioni parallele del tutto anacronistiche, senza alcuna possibilita` di incontro o mediazione.
La feroce politica della destra instauratasi al tempo era principalmente orientata a portare il bilancio in pareggio, e le riforme fiscali emanate erano strutturate secondo tale obiettivo; l'imposta sul macinato del 1868 aveva finito con il mettere in ginocchio i contadini piu` poveri, che per lo piu` risiedevano nel sud Italia. La questione meridionale viene quindi portata ad un'attenzione maggiore dal punto di vista socio politico ma anche attraverso la letteratura, il cui programma di denuncia della stessa ha il suo embrione sin dal principio del naturalismo. La borghesia era propensa ad una soluzione che prevedesse il riassorbimento delle zone piu` arretrate, ma sempre all'interno di una prospettiva di tipo capitalistico, noncurante del fatto che tale manovra avrebbe comportato l'estinzione di quella societa` agricolo patriarcale.
IL CICLO DEI VINTI
Il progresso del post Unita` e` portatore si` di innovazione, ma ad un caro prezzo per i vinti dipinti dal Verga, ed il conto verra` appunto pagato soprattutto da quelle realta` agresti e profondamente povere dal mezzogiorno in giu`.
L'autore, a seguito di un'attenta analisi dei meccanismi storici in essere, piu` che celebrarne i vincitori, sentiva di dover indagare scientificamente sui vinti, su quelli che lui stesso definisce "i deboli che restano per via"; il suo studio lo porta ad una presa di coscienza del presente di allora, che ahime` non offriva alcuna prospettiva o sbocco per loro. Il progresso si era fatto ormai necessita` storica, una tappa necessaria al processo evolutivo, supportato com'era da idee, filosofie, personaggi storici ed innovazioni: dalla teoria, si era passati alla messa in atto.
Verga descrive, attraverso il suo incedere e la sua analisi scientifica, l'inizio della fine di un ceto sociale sulla via di un'inevitabile estinzione, in una sorta di selezione naturale ormai in atto; alle scuole superiori amavo definirlo il Darwin della questione del mezzogiorno, proprio in virtu` del destino riservato ai personaggi dei suoi romanzi: si salvano solo quelli che non hanno ambito al progresso ed hanno continuato a condurre il tipo di vita cui sono avvezzi da sempre, proprio come la giraffa piu` antica della sua scala evolutiva che, non avendo ancora sviluppato il collo in lunghezza, non poteva certo aspirare a cibarsi delle foglie degli alberi dal fuso piu` alto. I destini dei vinti del verga sono due: coloro che tentano di staccarsi dallo scoglio subiranno una sconfitta, mentre invece coloro che rimarranno fedeli ai vecchi valori saranno salvi.
Il mondo dei vinti de I Malavoglia e` rappresentato con lucida attenzione storica e sociologica, e descrive in modo oggettivo tutti i loro valori e le concezioni, ormai sulla via dell'estinzione. La loro Acitrezza, in questo senso, puo` essere vista come un ambiente naturale che non ha i mezzi per adeguarsi alle nuove condizioni climatiche in arrivo, e nel corso della narrazione, assume una doppia valenza: quella veristica, per la descrizione del suo pattern storico e sociologico, e quella quasi mitica, per lo spaccato quasi anacronistico descritto, e che momentaneamente resiste ai cambiamenti in essere restando cristallizzata nel suo menage.
LO STILE DI VERGA
Ne I Malavoglia la voce del narratore non compare mai, Verga propone una realta` di tipo fotografico, ma priva di spiegazione. L'animo sensibile di un'artista e` in grado di cogliere le sfumature piu` sublimate dei periodi di transizione in essere che altrimenti un "civile" avrebbe ben poche possibilita` di intravedere; in questo senso, Verga si differenzia da Manzoni epurando la propria produzione da intromissioni e commenti, da scopi didascalici e da pensieri filo-cristiani. Questo perche` il suo Verismo, improntato allo studio scientifico del materiale umano dell'epoca, ha dato vita ad un espediente letterario denominato canone dell'impersonalita`, che tratta e sviluppa le vicende attraverso un unico punto di vista, cioe` quello dei personaggi, presentati al cento per cento della loro individualita`.
Viene fatto uso del dialetto, ma non in maniera integrale: da questo registro vengono mutuati i termini siciliani piu` conosciuti, vengono coniati i nomi e i soprannomi dei personaggi, viene utilizzato il "che" in tutta la sua polivalenza, il tutto in una struttura in lingua Italiana snellita, dalle soluzioni sintattiche piu` sciolte, i cui periodi sono agili e senza troppe subordinate.
Un linguaggio, struttura e sintassi frutto di uno sperimentalismo assolutamente necessario alla causa, sia quella della denuncia dei problemi del mezzogiorno, sia quella di veicolare fatti, immagini e contenuti che siano piu` aderenti possibile alla realta` del tempo. In tutto questo, Verga dimostra di aver affrontato un impegno colossale, sia per l'interdisciplinarita` dell'opera, che per lo stile messo a punto in essa.
CONCLUSIONI
E riccomi qui, al termine di una nuova pagina manoscritta che verte attorno ad un'opera letteraria immensa, che probabilmente gli studenti di oggi ribattezzerebbero da I Malavoglia a I Mainagioia. Sono cosciente del fatto che, dietro a questo racconto di nemmeno 300 pagine vi sia un intreccio di nozioni storiche, politiche, sociali, letterarie mostruoso, e che magari una piena comprensione dell'opera stessa non puo` essere assolutamente auspicabile che anni e anni dopo la fine delle scuole superiori. L'intento di questa pagina e` condividere con Voi un'esperienza di lettura, magari facendovi venire voglia di dedicargli del tempo che sono sicura, non rimpiangerete.

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