Opinione su Il cavaliere inesistente - Italo Calvino: Calvino e l' "inesistenza" di Cavalieri e intellettuali

Calvino e l' "inesistenza" di Cavalieri e intellettuali

19/02/2019

Vantaggi

Lettura piacevole e divertente

Svantaggi

Non tener conto che esiste una lettura "diversa" (e forse meno gradevole) del "Cavaliere inesistente"


Italo Calvino aveva le idee molto chiare in testa; e una di queste era quella di individuare la funzione degli intellettuali nella società di massa. In questo senso, ricorderò i suoi interventi critici sul "Menabò", la famora rivista diretta da Elio Vittorini all'inizio degli anni '60.

A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi cosa c'entri questo preambolo con "Il cavaliere inesistente". C'entra, eccome se c'entra. La trama del "Cavaliere inesistente" potrebbe sembrare anni luce lontana dalle discussioni tenute da Calvino sul ruolo dell'intellettuale nelle società capitalistiche avanzate, ma in realtà non è così, come vedremo tra poco.

Quanto al tema "fantastico", esso è, come dire, una "scusa per parlare d'altro". Nelle sue famose "Lezioni Americane" d'altra parte lo stesso Calvino chiarì abbondantemente che certi "spunti inventivi" gli venivano spesso da cose strane o apparentemente futili. La cosa "strana" di questa operetta di Calvino sta nel fatto che la storia è ambientata nel lontano medioevo, e il protagonista è Agilulfo, un "uomo senza corpo", dotato soltanto di volontà ferrea.

Poiché Agilulfo è puro spirito "aereo", non può entrare in contatto "tattile" con il mondo reale, e per questa ragione decide di usare come "corpo consistente" un'armatura di cavaliere: grazie ad essa Agilulfo riesce a "contattare" la realtà degli oggetti che gli si presentano di fronte. Dopo essersi "incarnato" (si fa per dire) nell'armatura, Agilulfo prentenderebbe non soltanto di entrare in contatto con la realtà, ma addirittura di "modificarla", rendendola più "razionale", poiché egli vede che nel mondo vige soltanto il caos e la confusione.

Quindi Agilulfo non desidera solo esperire la realtà del mondo, ma anche modificarlo secondo criteri a suo parere più razionali. Se guardiamo bene a questa pretesa di Agilulfo, essa non si discosta poi molto dalla "pretesa" degli intellettuali, che sarebbe appunto quella di essere la "Guida Morale" delle società a capitalismo avanzato.

La storia ha ampiamente dimostrato che la presunzione degli intellettuali di essere la "guida" del mondo è fallita, perché il mondo viaggia lo stesso per conto suo, e gli intellettuali sono soltanto un "accessorio" privo di reale importanza. La pretesa di Agilulfo di mettere "ordine" nel mondo fallisce, perché il "Cavaliere inesistente" si rende conto che il mondo è troppo confuso e complesso per essere effettivamente "ridotto all'ordine".

Anche gli intellettuali hanno fatto, secondo Calvino, la stessa fine di Agilulfo, dovendosi arrendere di fronte alla complessa confusione della realtà. Il fallimento di Agilulfo rispecchia pertanto il fallimento del "ruolo-guida" preteso da secoli dagli intellettuali.

Mettiamola così: ci possono essere due letture del "Cavaliere inesistente": la prima è quella di arrendersi gradevolmente al ritmo di una lettura nel complesso piacevole; la seconda è quella che ho descritto sopra. Diciamo che le due letture non si escludono l'un l'altra: si può ad un tempo leggere e divertirsi, come anche avere piena consapevolezza delle ragioni intellettuali e politiche che spinsero Calvino a sottintendere, per simboli, le figura degli intellettuali e del loro ruolo (di sconfitti) nelle società di massa.

Buona lettura a tutti.

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Altre opinioni degli utenti su Il cavaliere inesistente - Italo Calvino

  • calamara
    opinione inserita da calamara il 25/04/2020
    Calvino è un motore molto complesso, e con questo primo volume della Trilogia degli Antenati, ci regala un vero capolavoro sull'uomo moderno, pur essendo ambientato in epoca carolingia. Inserito all'i...
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    Bellissimo, solare e coinvolgente
    è corto!
  • fb-656
    opinione inserita da Silvia Bollini il 17/04/2020
    Questo romanzo viene ad affiancarsi a ‘Il visconte dimezzato’ e a ‘Il barone rampante’, compiendo una trilogia di emblematiche figure, quasi come un albero genealogico di antenati dell’ uomo contempor...
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    La letteratura, i componimenti poetici in generale seguono, infatti, il genio irrazionale. Lasciamo, dunque, la razionalità alla matematica e alla realtà, e immergiamoci per qualche ora in quel mondo che solo la fantasia può creare! ‘L'arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s'accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.’
    solo per gli amanti della letteratura classica
  • agave
    opinione inserita da agave il 30/07/2019
    Arguto, surreale e di facile lettura, Il cavaliere inesistente di Italo Calvino è una romanzo che la longevità non ha sbiadito, anzi. Fra le opere dell'autore si colloca nel filone di maggiore popolar...
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    Una lettura amena e profonda al contempo
    Assolutamente nessuno
  • marj71
    opinione inserita da Anonimo il 16/06/2017
    Il Cavaliere Inesistente di Italo Calvino lo lessi quando ancora facevo la studentessa...cioè molto molto tempo fa. E' ambientato nell'epoca di Carlo Magno e della corte dei suoi paladini in un medio ...
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    40%
    un classico
    nulla