Opinione su IL FIUME DELLA COLPA - Wilkie Collins: Davvero bello!

Davvero bello!

08/07/2020

Vantaggi

La potenza narrativa sta nel saper catturare le sfumature: di alcuni personaggi sappiamo poco, ma bastano un paio di frasi, in un determinato contesto, per capirne la natura; su altri, invece, veniamo del tutto ingannati. Almeno, io lo sono stata, con uno in particolare che nel finale si dimostrerà risolutivo.

Svantaggi

personalmente non trovati


Donzelle in pericolo, amori che nascono con un solo sguardo, passioni ostacolate, sotterfugi, etichetta, padroni e servi. Cosa potevo desiderare di più? Ne “Il fiume della colpa” di Wilkie Collins un grande classico senza tempo. Nel mettere insieme gli eventi che formano questa narrazione, mi volgo indietro a considerare la catena, costruita anello per anello, a volte con sorpresa, a volte con interesse, a volte scoprendo di aver omesso una circostanza che è necessario raccontare. Ma cerco invano nella memoria, mentre indugio sulle parole appena scritte, un qualche avvenimento che avrebbe potuto mettermi in guardia contro il pericolo verso cui avanzavo a occhi bendati”. Mi sentite sospirare? Il romanzo di Wilkie Collins appena pubblicato da Fazi, “Il fiume della colpa”, è un piccolo gioiello narrativo in cui ci sono tutti gli elementi di una storia che, sebbene non brilli per originalità, è raccontata in modo impeccabile.

Gerard Roylake è il narratore della vicenda – ad anni di distanza come ci fa sapere – che molto spesso si rivolge direttamente al lettore, come in un’ipotetica chiacchierata fra conoscenti: “Faccio appello a un parere imparziale: non avrei forse commesso un’azione spregevole se avessi voluto scorgere un’intenzione malevola in tutto questo?”.

Sebbene Gerard sappia esattamente come si siano svolti i fatti, lascia il lettore nel dubbio, racconta senza scavare in profondità nelle sue emozioni, senza suggerire di prestare attenzione a un particolare piuttosto che a un’espressione del viso di uno dei protagonisti della vicenda. Mette tutte le carte in tavola, quasi sfidando il lettore a capire cosa sia successo, per poi ovviamente spiazzare nel descrivere come si sono verificati realmente i fatti.

La potenza narrativa sta nel saper catturare le sfumature: di alcuni personaggi sappiamo poco, ma bastano un paio di frasi, in un determinato contesto, per capirne la natura; su altri, invece, veniamo del tutto ingannati. Almeno, io lo sono stata, con uno in particolare che nel finale si dimostrerà risolutivo.

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Altre opinioni degli utenti su IL FIUME DELLA COLPA - Wilkie Collins

  • blase
    opinione inserita da blase il 10/07/2020
    Lo scrittore inglese Wilkie Collins è conosciuto come il padre fondatore del romanzo poliziesco, raggiunge il successo con la sua prima opera del mistero La pietra di Luna e La donna in bianco. Influe...
    Continua a leggere >
    100%
    Una scrittura elaborata ed eccelsa, illuminata da un’ottima traduzione, con la quale si gode di un salto nel passato, assaporando la delicatezza della cultura inglese ottocentesca.
    non trovati
  • clary
    opinione inserita da clary il 09/07/2020
    Questo romanzo di sole 184 pagine firmato dal padre del genere poliziesco è un concentrato di suspense, mistero e avventura. Scorrevole e accattivante quanto basta, ne Il fiume della colpa troviamo at...
    Continua a leggere >
    un grande classico
    non il migliore di Collins
  • kira1992
    opinione inserita da kira1992 il 09/07/2020
    Bellissimo Romanzo di Wilkie Collins dove è stato bravissimo nel tenere viva la curiosità del lettore. «Sulle rive del peggior torrente d’Inghilterra», sono presenti, sapientemente mescolati, elementi...
    Continua a leggere >
    La capacità di capire così bene l'animo umano un giallo ben intrecciato che ti tiene con il fiato sospeso
    personalmente non trovati ma va a gusti letterari