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1 Opinioni per L'AMANTE - Abraham B. Yehoshua
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  • filicolorati
    Interessante mai scontato
    opinione inserita da filicolorati il 12/01/2021
    Adam, Asia e Dafi tre componenti di uno stesso nucleo familiare dove la differenza culturale è la causa di separazione e silenzio; un nucleo familiare che comunque va alla ricerca di qualcuno che sappia ascoltarlo capirlo e fare da mediatore e collante alla loro incomunicabilità. Questo desiderio sembra essere una utopia un sogno proibito tormentato, tanto da essere paragonato al desiderio di un amante che è quello di poter vivere la propria relazione amorosa senza ostacoli, senza impedimenti. L'AMANTE titolo scelto dall'autore per la sua narrazione non risulta più essere quell'amante desideroso di un amore carnale, sensuale, ma è un amore di connubio, di dialogo, di integrazione con cui poter condividere il proprio pensiero, il proprio modo di essere, di sentire, per poter convivere in pace: direi che trattasi di un amante spirituale. L'aver voluto dar voce ad ogni protagonista facendo raccontare la stessa storia con parole, pensieri e sentimenti diversi, evidenzia l'importanza che l'autore dà ad ogni individuo, all'interno di ogni contesto sociale, per la diversità di pensiero, di parola, di azione; esse sono delle verità che messe a confronto non solo risultano essere inconfutabili, ma che condivise si può giungere ad una vera e propria stabilità relazionale. I tre personaggi: Adam, Asya e Dafi, risultano essere la metafora della comunità di Gerusalemme ed in particolare delle tre religioni in essa coesistenti che da millenni rivendicano la propria verità, queste sarebbero tutte da decodificare, rispettare, valorizzare ma, ancora oggi non mettendosi a confronto attraverso un dialogo costruttivo sono la causa di morte e distruzione: Il grande conflitto esistente nella grande famiglia palestinese sarà superato soltanto quando l'uno imparerà a cercare l'altro, a desiderare l'altro proprio come un AMANTE, come fece il grande Maometto che colmo di quell'amore s'incamminò con grande umiltà sulla strada che portava ad una riconciliazione tra storia, identità e fede.
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    Ipnotico. Sembra di essere ad Haifa con i protagonisti, il tratto in comune x tutti è la solitudine. Scritto in modo magistrale i continui cambi di prospettiva, gli intrecci i problemi di comprensione, davvero bello.
    Unica nota negativa, la spregidicatezza dei personaggi e gli istinti primordiali dominano la scena