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1 Opinioni per Missione in Marocco - Doroty Gilman
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  • rossella1978
    Tra quei 7 agenti, vi è un infiltrato
    opinione inserita da rossella1978 il 06/09/2018
    Un romanzo di avventura quantomeno simpatico è "Missione in Marocco" , scritto da Doroty Gilman. Non si tratta di una lettura facilmente acquistabile sugli scaffali in quanto si tratta di una vecchia pubblicazione del 1990 e infatti anche la fotografia, ho dovuto proporla in prima persona poichè non era nemmeno reperibile online. Ciò non toglie che comunque possa essere di qualche interesse al pari di qualcosa di più recente. Non propongo nulla di particolarmente impegnativo in quanto il volumetto contiene solamente 211 pagine, si legge velocemente e in poco tempo. GOCCE DI TRAMA La protagonista si chiama Emily Pollifax, (ed è comunque il soggetto di altri romanzi dell'autrice) una simpatica signora che ogni tanto collabora con i servizi segreti. E' cintura nera di karate ma ha spirito di osservazione e buona memoria, oltre ad essere simpatica. La missione per cui viene chiamata consiste nell'andare assieme ad un agente segreto in Marocco per verificare le identità di 7 infiltrati assicurandosi che appartengano effettivamente alle 7 fotografie di cui loro sono in possesso. Secondo le informazioni dell'agenzia infatti uno di loro non corrisponderebbe. Dunque Max e la signora, partono per il Marocco e iniziano a verificare le identità, ma sin dall'inizio, hanno dei problemi: dopo aver visto il primo uomo ed essersi assicurati che sia effettivamente la stessa persona della foto, tale uomo viene assassinato. Ma quello non è che l'inizio delle stranezze... come fanno gli infiltrati nemici ad essere sempre un passo avanti? Sta a Max e alla Pollifax a risolvere l'enigma oltre a trovare chi sia l'infiltrato tra gli infiltrati, e si dubiterà veramente un po' di tutti. Poi ci si mette persino la polizia alle loro tracce. COMMENTO PERSONALE Beh secondo me il romanzo è quantomeno sfizioso, si legge velocemente ma non solo perchè le pagine non sono molte, ma anche per via della scorrevolezza della scrittura, l'autrice infatti non si sofferma mai eccessivamente sui particolari, sugli ambienti o sugli oggetti, li descrive sì, ma quello che basta per rendersi un'idea alla mente, ma senza insistere tediosamente. Nella storia comunque c'è un certo movimento, alcuni colpi di scena che, anche se non eclatanti, rendono movimentata la storia. Nell'insieme viene resa l'idea dell'ambientazione del Marocco e dei suoi abitanti, e in effetti nella biografia della signora, ho letto che ha girato effettivamente in lungo e in largo per questi luoghi, da quelli più conosciuti, a quelli più selvaggi, dove appunto non vi è che deserto, montagne e... freddo.... perchè il deserto marocchino non è caldo come quello africano, ma freddo. Il luogo ideale dove poter ambientare un romanzo e spedirci degli agenti della Cia. La protagonista è simpatica, piena di iniziative, anche se in una occasione (quando si è trovata imprigionata assieme ad altre 2 persone) l'ho trovata inspiegabilmente priva di ingegno. Buona memoria, soprattutto visiva, dovrebbe rendere la spia che accompagna... come dire, più umana e credibile invece che solamente una fredda macchina da guerra. Il romanzo è sfizioso, non noioso anche se il finale lascia qualche piccolo dubbio in sospeso. Difficilmente riuscirete a trovarlo in vendita ma se doveste trovarlo, leggetelo tranquillamente, non estasiante ma simpatico.
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    Romanzo sfizioso, scorrevole, numero di pagine contenuto
    Praticamente introvabile essendo del 1990