Opinione su Quel che resta del giorno - Kazuo Ishiguro: UN CLASSICO DATATO 1989

UN CLASSICO DATATO 1989

07/05/2020

Vantaggi

“Quel che resta del giorno” è un romanzo di narrativa generale pubblicato nel 1989; vincitore nello stesso anno del Booker Prize, ha dato il via all'ascesa letteraria di Kazuo Ishiguro, culminata nel 2017 con la meritata assegnazione del Nobel per la letteratura. La trama è prevedibilmente povera di eventi e si dipana con la lentezza che sempre caratterizza l'opera di Ishiguro, per poi acquistare di pagina in pagina un'importanza ed una carica impreviste

Svantaggi

personalmente non trovati


“Quel che resta del giorno” è un romanzo di narrativa generale pubblicato nel 1989; vincitore nello stesso anno del Booker Prize, ha dato il via all'ascesa letteraria di Kazuo Ishiguro, culminata nel 2017 con la meritata assegnazione del Nobel per la letteratura.
La trama è prevedibilmente povera di eventi e si dipana con la lentezza che sempre caratterizza l'opera di Ishiguro, per poi acquistare di pagina in pagina un'importanza ed una carica impreviste

«-Può darsi che la Storia stessa si compia, sotto questo tetto, [...]»

sino al finale, ricco di emozioni e capace, a dispetto dello sconforto generale, di trasmettere un positivo messaggio di speranza, che mi ha ricordato per molti versi l'epilogo de “Olive Kitteridge” di Elizabeth Strout.
La narrazione copre due archi temporali, passando da un presente riconducibile agli anni '50 del secolo scorso a lunghi flashback ambientati a cavallo tra gli anni '20 e '30. Protagonista e narratore è Mr Stevens, perfetta incarnazione del classico maggiordomo inglese; l'uomo ha trascorso gran parte della sua vita alle dipendenze di Lord Darlington e, trovandosi improvvisamente con un nuovo (e ben diverso!) datore di lavoro, affronta una crisi lavorativa e personale con la quale è incapace di venire a patti.
Un viaggio in auto tra alcuni paesini della campagna inglese offre a Stevens degli spunti per riflettere sugli eventi più importanti della sua vita da maggiordomo, durante la quale ha sempre anelato ad un ideale di dignità, arrivando a seppellire ogni sentimento ed impulso dietro ad una perenne maschera di compostezza formale. In particolare, la narrazione al passato mette in contrapposizione due eventi, uno tragico ed uno potenzialmente positivo, ed è interessante notare come per entrambi la reazione del protagonista sia lo stesso freddo distacco emotivo.
Con queste premesse, capirete che non è affatto facile empatizzare con Mr Stevens, ma si può imparare pian piano a capire le sue motivazioni; personalmente l'ho trovato ottimamente caratterizzato, specie per i diversi elementi che richiamano al Howard W. Campbell Jr. de “Madre notte” di Kurt Vonnegut. Il protagonista da il suo meglio nelle scene in cui si confronta con Miss Kenton: la governante è quasi la sua antitesi, perché incapace di tenere a freno le sue emozioni, siano esse positive come un'offerta di amicizia concretizzata dal regalo di un mazzo di fiori o negative come la rabbia che spesso la domina, e lo sviluppo della relazione tra i due è forse l’unica incognita a mantenere viva la tensione nel volume.
Come per gli altri romanzi dell'autore che ho letto finora, la storia trova la sua perfetta ambientazione nella provincia inglese; lunghi dall'essere uno mero scenario, la patria d’adozione di Ishiguro si conquista a più riprese la scena, risultando sicuramente una componente fondamentale all'interno dello stesso cast. Inoltre diversi personaggi la evocano nei dialoghi

«Sì, perché voialtri [...] quando mai avete occasione di andarvene in giro a visitare questo vostro meraviglioso paese?»

in una sorta di ode a quella terra, come pure fa il protagonista nei suoi pensieri

«[...] una qualità capace di designare il panorama inglese [...] è probabilmente meglio riassunta nel termine di “grandezza”.»

focalizzandosi su una caratteristica che acquisisce per lui un significato ben più profondo, portandolo poi ad associare se stesso allo spirito augusto e flemmatico dell'Inghilterra stessa.
Il romanzo presenza una struttura atipica: non sono presenti dei normali capitoli, bensì ogni sosta nell'itinerario di Mr Stevens ottiene una parte a se stante che inizia generalmente con un riepilogo del viaggio in auto, come una vera cronaca, per poi passare al viaggio tra i ricordi, attraverso i quali rivalutare le scelte del passato.
Questa forma porta l'autore ad adottare la narrazione in prima persona al presente, dando ai lettori la sensazione di essere seduti al fianco di Stevens sulla Ford d’epoca mentre racconta, e ricorda. È inoltre da notare che alcuni aspetti verranno poi ripresi ne “Il gigante sepolto”, come la tematica dell'importanza del ricordo, ma anche la scelta di un protagonista anziano con una storia tutta da esplorare.

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Altre opinioni degli utenti su Quel che resta del giorno - Kazuo Ishiguro

  • filicolorati
    opinione inserita da filicolorati il 04/07/2020
    Il maggiordomo Stevens – protagonista assoluto di Quel che resta del giorno di Kazuo Ishiguro - rivede la propria vita trascorsa al servizio di Lord Darlington quando la prestigiosa proprietà viene ri...
    Continua a leggere >
    Giudizio finale: finemente struggente, potentemente malinconico, sottilmente ironico.
    non ce ne sono
  • blase
    opinione inserita da blase il 11/05/2020
    """" Quel che resta del giorno - Kazuo Ishiguro""""" Giunge inaspettata a Stevens la notizia che, dopo anni e anni di servizio ininterrotto come maggiordomo, può approfittare di una settimana di pausa...
    Continua a leggere >
    100%
    Un viaggio in auto tra alcuni paesini della campagna inglese ed è tutta una scoperta
    non ce ne sono è splendido
  • fb-stefanopierini
    opinione inserita da Stefano Pierini il 07/01/2018
    Un premio Nobel e già sei condizionato all'apprezzamento ma questo non arriva subito, sopratutto se non hai visto il film della fine degli anni '90 con Anthony Hopkins, che raramente ne sbaglia uno. U...
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    Alla fine la villa diventa la nostra casa e ci si affeziona al clima
    Inizialmente uno si domanda "Ma mi devo interessare al lavoro di un maggiordomo?"