Opinioni Triple Frontier

Triple Frontier è un film del 2019 di genere d'azione che ho visto recentemente su Netflix, protagonisti sono Cinque ex membri delle forze speciali che derubano un narcotrafficante. Questa loro azione scateneranno una serie di conseguenze inattese che metteranno alla prova perfino i rapporti di lealtà nella squadra, che avranno grosse difficoltà a rimanere in vita. Il Film inizia con Santiago un militare americano con addestramento d'élite che lavora per una compagnia privata in Colombia, dove pianifica un assalto a un ricco narcotrafficante. Nel suo piano lui si fa aiutare dalla bella Yovanna, che svolge alcune consegne per il narcos ed conosce bene la sua villa, alla donna fa la promessa di evitare vittime civili e di consegnare parte del bottino alla CIA Santiago torna negli Stati Uniti per reclutare alcuni suoi suoi ex commilitoni, che non se la passano benissimo, come William che insegna alle reclute, suo fratello Ben combatte nel giro delle MMA. Il pilota Francisco che è nei guai con la legge e il loro leader, Tom, divorziato e preoccupato di non poter garantire un futuro sicuro ai suoi figli, naturalmente viste le perduranti difficoltà Santiago avrà gioco facile nel convincerli a partecipare all'avventura.
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Composto in tre atti ben differenziati, il reclutamento del gruppo, con echi strutturali e di carattere di The Seven Samurai e tutti i loro affluenti successivi, l'assalto alla casa di un re della cocaina e il successivo volo, il film ha nel Il lavoro di Chandor a una delle ultime riduzioni del classicismo americano. Come James Gray, Jeff Nichols e Taylor Sheridan, il regista di The Most Violent Year fugge dai fuochi d'artificio contemporanei con la messa in scena e la messa in scena, e brilla fuori dal campo nelle sequenze più violente, con calma nell'edizione, e con la calma fluidità dell'azione, esposti in sequenze paradossalmente calde girate con la steadycam. Tuttavia, nonostante le differenze di direzione, i primi due atti, dialoghi ed eventi scritti da Boal (Nella valle di Elah, La notte più buia) con l'aiuto di Chandor, rilevati dal cameratismo, l'onore e la virilità del gruppo (e del suo fantastico cast) potrebbero benissimo essere tratti da una produzione di Michael Bay o Peter Berg. È invece nel suo insolito terzo segmento narrativo quando Triple Frontier prende il volo. A quel crocevia tra avidità, etica e sopravvivenza; nelle crepe nel gruppo. Sono i soldi che brucia e le ceneri che lascia, in un film, comunque, più vicine allo spirito avventuroso e spudorato di opere come 12 del patibolo e Kelly's Violent, quella della gravità delle precedenti opere di Boal e Chandor.
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La Tripla Frontiera è una zona franca nella giungla ai confini fra Brasile, Argentina e Paraguay ed è qui che si svolgono i fatti del film. Santiago è un militare americano che lavora in una compagnia privata in queste zone e lavora con Yvonna per stanare un ricco narcotrafficante per la quale lavora. Tutto è pronto e la casa è piena di soldi, così Santiago decide di fare da sè e reclutare negli USA un gruppo di ex-soldati fidati in difficoltà economiche e farsi gisutizia. Il film non segue fortunatamente il ritorno di fiamma per i film d'azione anni novanta, ma è molto più moderno, meno roboante e più avventuroso. Nono conoscevo la maggior parte degli attori, ma tengono bene la parte e raccontano una storia di uomini disperati. Il film si evolve anche verso un'aspetto etico e resta in bilico fra etica, amicizia e denaro facendo pian piano maturare questi valori. Non sono un fan dei film d'azione, ma questo è interessante, ben fatto con una fotografia sublime. Le immagini in mezzo alle Ande e alla Foresta valgono da sole la visione. Lo consiglio.
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