Opinione su Emanuele Giaccherini: Trottolino instancabile

Trottolino instancabile

13/02/2017

Vantaggi

Calciatore polivalente. Grande resistenza e buona tecnica.

Svantaggi

E' esploso tardi.


Emanuele Giaccherini è stato al centro di voci insistenti nell'ultima sessione di Calciomercato.
Il centrocampista toscano, oggi in forza al Napoli, è stato richiesto dalla Roma e non solo, almeno secondo le dichiarazioni rilasciate dal suo procuratore.
Classe 1985, pur non essendo quasi mai sulle pagine dei giornali, è apprezzatissimo soprattutto dagli allenatori e dagli addetti a i lavori.
E' un centrocampista davvero polivalente.
Può giocare a destra e sinistra, come esterno ed interno, sa fare bene la fase offensiva, ma, grazie alla sua grande dinamicità, riesce ad offrire un importante contributo anche in fase di copertura.
Crossa molto bene ed ha tempi di inserimenti da vero attaccante, grazie ai quali si riesce a presentare con grande continuità anche in fase conclusiva.
Insomma, un calciatore universale, capace di fare la felicità di qualsiasi allenatore.
Nonostante queste sue importanti qualità, è approdato nel calcio che conta non giovanissimo.
In serie A ha esordito già venticinquenne, indossando la casacca del Cesena.
Club con il quale ha centrato una doppia promozione, partendo dalla Prima divisione e approdando nella massima serie tra il 2008 e il 2010.
Durante quel periodo era impiegato prevalentemente come esterno d'attacco, fidando sulla sua grande mobilità e resistenza.
Il triennio cesenate, finalmente, lo fa notare al calcio che conta.
Ad interessarsi a lui è addirittura la Juventus di Antonio Conte.
L'ex CT della Nazionale ha sempre manifestato una marcata predilezione per calciatori tatticamente intelligenti e pronti al sacrificio, ovvero l'identikit perfetto di Emanuele.
Nel club bianconero rimane due stagioni.
Pur non partendo quasi mai titolare, riesce ad offrire un contributo importante, che lo porta anche a guadagnarsi la maglia della Nazionale maggiore.
Alla fine del biennio juventino, le sue presenze sono state 52 arricchite da sei segnature.
I tempi ormai sono maturi per esplorare nuovi campionati.
Il Sunderland lo ingaggia nel 2013, sborsando 7,5 milioni di euro.
L'esperienza in terra britannica inizia molto positivamente.
Nel primo anno il piccolo centrocampista lascia un'ottima impressione e si fa apprezzare anche oltre Manica.
Non così nel secondo.
Complice anche un infortunio alla caviglia, nella seconda stagione al Sunderland raccoglie appena 11 presenze.
Decide di tornare in Italia, dove ad accoglierlo c'è il bologna guidato da Roberto Donadoni.
Emanuele non buca l'occasione e centra un campionato di spessore assoluto.
Ritrova anche una buona verve da attaccante, mettendo a segno sette 7 reti nelle 28 partite disputate.
L'exploit lo porta a ritagliarsi un ruolo da protagonista agli Europei del 2016.
Antonio Conte, divenuto CT, gli affida una maglia da titolare e Giaccherini ricambia con ottime prestazioni, ed un torneo vissuto ad altissimi livelli.
A trentuno anni non è ancora giunto il momento di arretrare.
Il valente centrocampista si accomoda di nuovo in una grande piazza, Napoli.
A volerlo è Sarri, che però nel primo scorcio di stagione non gli concede molto spazio.
Va detto anche che il neo-acquisto non può fare una preparazione adeguata per gli Europei disputati e che ha più di qualche noia muscolare.
Gioca la prima partita da titolare in maglia azzurra con lo Spezia, al posto di Callejon sul lato destro dell'attacco.
Coglie l'occasione sfoggia un'ottima prestazione, impreziosita da uno splendido gol su assist di Lorenzo Insigne.
Un mese dopo trova anche la maglia da titolare in campionato, nel match casalingo con il Genoa.
Ancora una volta bagna l'esordio da titolare con un gol, anche se stavolta a mandarlo rete e Dries Mertens.
Ormai integrato, si attende solo che possa avere più spazio per confermare le sue indiscusse e indiscutibili qualità.



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  • briciola
    opinione inserita da briciola il 16/02/2017
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