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2 Opinioni per Il mio piede sinistro
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  • millifly
    Perché Daniel!?
    opinione inserita da Anonimo il 01/07/2020
    Daniel Day Lewis ha abbandonato le scene, si è ritirato dalla recitazione e pare che questa volta si vero. Dopo la pausa che l’ha visto aprire una piccola bottega artigianale in quel di Firenze, questo grande attore americano ha abbandonato le scene per sempre, fino a prova contraria. Perché non parlare allora del primo film che gli diede l’Oscar, era il 1989, l’Oscar è arrivato l’anno successivo con la straordinaria interpretazione de Il Mio Piede Sinistro, la storia di Christy Brown. Il film è un biotopic ed è basato sull'omonimo romanzo e storia di questo artista e scrittore irlandese che riusciva a interagire e rendersi semi autonomo solo grazie all'utilizzo del suo piede sinistro con cui nn solo scriveva ma riusciva anche a dipingere. Film toccante, molto forte e drammatico, recitato con grande carica e forza emotiva. Io lo consiglio, straordinaria interpretazione anche da parte del cast secondario, in particolare il ruolo della madre. Day Lewis è immenso, ma su questo mi rendo conto di essere di parte, ritenendolo uno dei migliori attori della sua generazione.
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    trama, cast
    nessuno
  • locusta91
    Più bello de "lo scafandro"
    opinione inserita da Anonimo il 27/04/2020
    Un intenso e drammatico film sulla storia vera di un celebroleso che gradualmente si inserirà nel rapporto umano, e pure artistico. A parte certe parti che ho fatto fatica a comprendere (come quella specie di litigio per me nonsense in un pasto famigliare a base di avena, ma forse mi è sfuggito qualcosa nella sceneggiatura), come la zuffa in osteria... Comunque il film accenna a quel superficiale pensiero dove il vero amore sia quello romantico, mentre il cosiddetto "platonico" non lo è. Se si intende l'amore spirituale, è certamente l'amore vero, nonchè l'unico amore veramente che potrebbe esser definito tale, gratuito... Ora certo noi esseri umani abbiamo perso la perfezione umana, che comunque era Dio che te la donava, e ti rendeva partecipe al suo modo d'amare. Un film comunque piuttosto edificante, data la caparbietà e l'insistenza del protagonista. Mi ha colpito la scena cui vorrà avvertire il vicinato della perdita di coscienza della madre, o il motivante tentativo di alzarsi verso delle persone... Certo, amaramente chi è pienamente paralizzato, anche con questa forza di volontà, non ci sono comunque progressi come in questo... Nel suo genere, così come la recitazione, a parte certi punti che ho trovato nonsense nella sceneggiatura, è per me un capolavoro. Nel complesso mi è piaciuto maggiormente rispetto a "Lo scafandro e la farfalla", anche perché il protagonista non era al 100% succube della sua infermità.
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    Storia vera di un paralitico
    Un film "necessario" per le tematiche, ma drammatico