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1 Opinioni per La cresta dell'onda - Thomas Pynchon
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  • filicolorati
    Difficile lettura
    opinione inserita da filicolorati il 15/01/2021
    Il titolo originale del romanzo è in realtà ‘Bleeding edge' tradotto "La cresta dell'onda", letto prima da mio marito che poi me lo ha passato storcendo il naso dicendomi già che non sarebbe stato il mio genere. La storia è ambientata a New York, 2001, nel breve arco di tempo che intercorre tra tra il crollo delle società dot-com e l’11 settembre. Protagonista è Maxine Tarnow, separata con due figli piccoli da crescere e titolare della Tail ‘em and nail ‘em, un’agenzia di investigazioni private a Manhattan specializzata in frodi. Le hanno tolto la licenza, in realtà, ma questo significa che può permettersi di agire com le pare, girando con una Beretta, bazzicando un mondo che sconfina spesso nell’illegalità e dedicandosi a piccole operazioni di hackeraggio. Mentre indaga su una società specializzata in servizi di sicurezza informatici chiamata hashslingrz e sul suo direttore, un miliardario che ha saputo approfittare della bolla speculativa di fine millennio, Maxine scopre somme che paiono spese senza logica. Tra queste, fatture pagate a una ditta denominata hwaahwgh.com anche dopo che è fallita. Proseguendo nell’investigazione finisce quindi per imbattersi in una serie di delitti, e soprattutto in una realtà sotterranea che pullula di spacciatori che viaggiano su barche a motore in stile art déco, nostalgici hitleriani, liberisti sfegatati, mafiosi russi, blogger, imprenditori....
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    Se siete amanti delle teorie cospirazioniste, o vi affascinano tecnologia, entropia, distruzione di massa, teoria dell’informazione, o ancora volete entrare per qualche ora nella testa di un autore che vive (per quanto si sa) da recluso in casa e di cui non si conosce la fisionomia, se non da poche foto risalenti tutte al periodo scolastico, non perdetevi questo libro.
    non di facile lettura