Opinione su La masseria delle allodole - Antonia Arslan: Bellissimo ma tristissimo

Bellissimo ma tristissimo

05/05/2020

Vantaggi

Un pezzo di storia

Svantaggi

nessun svantaggio


Un libro bellissimo e tristissimo, una vera testimonianza storica, quella della deportazione ed uccisione di massa del popolo armeno nel 1915 mentre nel mondo si iniziava a combattere la prima guerra mondiale.
La scrittrice Antonia Arslan racconta in maniera diretta, chiara e tagliente la storia della sua famiglia, dei suoi avi che morirono per mano degli ittihadisti che volevano eliminare la razza armena dal mondo e che ordinarono di fare un lavoro pulito e sistematico: prima uccidere gli uomini, poi deportare bambini, donne e vecchi fino nel deserto di Des-es-zor, sperando che la maggior parte morisse durante la traversata a causa degli stenti, delle privazioni, degli attacchi da parte dei predoni curdi, se fosse rimasto vivo ancora qualcuno là avrebbero trovato comunque la loro fine.
"Ancora per questa volta: Sempad e i suoi avranno sepoltura cristiana. A tutti gli altri armeni che perderanno la vita in quei mesi funesti, trucidati, morti di sete e di fame lungo le strade anatoliche, con scherno coerente sarà negato anche ogni funebre rito. O meglio: non ce ne sarà bisogno. Un singolo morto era prima un essere che respirava, era vivo, e la sua spoglia è un cadavere che può essere onorato: centomila morti sono un mucchio di carne in putrefazione, un cumulo di letame, più nulla del nulla, un'immonda realtà negativa di cui disfarsi."
Il libro ci racconta anche del dolore di coloro che sono rimasti perchè scappati dall'Anatolia in cerca di fortuna e di ricchezza e che non hanno più una Patria alla quale far di nuovo ritorno, il dolore di chi ha perso gli odori, i sapori, le usanze ed i costumi, la sua gente ed i suoi cari, la gioia, la consolazione e la nostalgia per il loro Paese di Origine.
Magnifico il ricordo delle donne armene: madri che hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia perchè pur soffrendo atrocemente, hanno lottato ed usato qualsiasi espediente per cercare di salvare i loro figli unica salvezza affinché un'intera etnia non rischiasse di scomparire.
Un libro che ci porta a riflettere, a pensare, doloroso, drammatico e triste, a 100 anni da quei fatti drammatici, dove alcuni uomini decisero le sorti di un'intera etnia, quella armena, spesso affermiamo che la storia si ripete ed è purtroppo vero, basta aspettare la seconda guerra mondiale dove furono gli ebrei a dover subire la stessa identica sorte. La deportazione armena purtroppo è stata ricordata meno di quella degli ebrei, ma entrambe sono un atto terribile, crudele ed inspiegabile: perché si sono uomini che possono decidere il destino e la vita di altri uomini? Perché è necessario trovare folle da sacrificare per godere poi del loro sangue? Domande alle quali è difficile rispondere, perché non è capibile l'odio ed il desiderio che porta a dover uccidere persone uguali a noi, ma con tradizioni, religioni ed costumi diversi.
"Qui si incide un bubbone, hanno spiegato gli ittihadisti, senza rancori personali, per far guarire il corpo ammalato della nazione, per fare pulizia. E a coloro che opereranno bene, molto sarà perdonato, e dato il libero godimento da questa impura sottorazza di preti e di trafficanti."
Consiglio vivamente a chiunque di leggerlo per non dimenticare fin dove può portare la crudeltà umana.

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Altre opinioni degli utenti su La masseria delle allodole - Antonia Arslan

  • kira1992
    opinione inserita da kira1992 il 02/06/2020
    L’autrice ci racconta la storia della sua famiglia armena e del genocidio del suo popolo da parte dei turchi nel 1915. Gli armeni erano grandi lavoratori, gente semplice , la sua famiglia in particola...
    Continua a leggere >
    Un libro davvero commovente , che non risparmia al lettore neanche i particolari più crudi e forti di questi avvenimenti ,di cui io personalmente sapevo molto poco, lo consiglio, sempre per lo stesso motivo, per non dimenticare
    lo stile narrativo non mi è piaciuto granché
  • monichina76
    opinione inserita da monichina76 il 16/04/2020
    Il libro parla del genocidio degli armeni del 1915. Non contiene documenti o fotografie, ma è la storia di una famiglia che ha vissuto quella tragedia. E' il racconto della famiglia di Sempad il farma...
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    ci racconta un pezzo di storia, molto inteso
    nessuno