Opinione su “L'istituto” di Stephen King: Provato a leggerlo ma non approvato

Provato a leggerlo ma non approvato

22/06/2020

Vantaggi

non saprei sono incerta molto diverso da quello che conoscevo

Svantaggi

non è il solito King


Ho fatto una fatica enorme a terminare “L’istituto” di Stephen King. Ogni volta che lo prendevo in mano riuscivo ad andare avanti solo di poche pagine, mai del tutto appassionata alla storia. Una vera delusione. In tutta onestà posso dirvi che sì, il nome dell’autore mi ha spinta a leggere il libro, e probabilmente mi ha anche influenzata nel parere finale, ma non sono state le aspettative a determinarlo: a mio giudizio il romanzo rimane comunque debole.

Innanzitutto, non ingrana mai. Le prime 300 pagine (trecento, sì, non mi è scappato uno zero in più) sono una continua ripetizione della stessa cosa. Luke è stato rapito ed è stato portato in questo Istituto dove dei bambini con particolari capacità vengono sottoposti a strani test.

King insiste sempre sugli stessi particolari, sulle scritte dei poster, sul fatto che ai ragazzini venga permesso di fumare o di bere alcolici, sulla mensa e sull’area giochi, sulle punture e i puntini. L’unica cosa che avevo voglia di fare era borbottare: “Sì, ho capito. Possiamo andare avanti?”.

Il tono è assolutamente piatto e non c’è né un personaggio che spicca, né dei momenti di particolare tensione.

La trama si movimenta un po’ dopo pagina 300, ma superato qualche picco torna a essere monocorde. Non mi ha mai trascinata, non mi ha coinvolta emotivamente, non ho avuto paura per la sorte dei protagonisti, non mi sono divorata le pagine per sapere come andava a finire. Se un romanzo non mi restituisce nulla di tutto questo per me non è un buon libro, indipendentemente del nome del suo autore.

Io credo che faccia molta più fatica a leggere i nuovi lavori di questo scrittore chi ha amato i primi romanzi di King, dove gli incubi erano assicurati.

Stephen King adesso ha, secondo il mio parere, una impronta molto più “politicizzata”: non manca mai una battuta su Trump, un riferimento al governo che agisce nell’ombra, perseguendo non si sa bene quali interessi, ai fenomeni della globalizzazione, alle fragilità di una pace tra nazioni che pare continuamente in pericolo.
Le paure sono diverse, sono altre, sono più “mature” e probabilmente è anche normale in un percorso di scrittura e di crescita personale, ma per il lettore funziona allo stesso modo? Io quando leggo voglio provare emozioni forti, non mi interessa l’ennesima frecciatina contro il presidente degli Stati Uniti.
Comprendo l’evoluzione della scrittura di un autore di questo calibro (diciamo anche che ha scritto “Shining” sotto l’effetto di droghe e alcol e che difficilmente potrebbe replicare una situazione del genere passati i 70 anni!) e magari anche la voglia di scrivere cose diverse, rimane però il rammarico di lettrice nel non riconoscere più tra le pagine di un romanzo, quell’autore che ha tanto amato.

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Altre opinioni degli utenti su “L'istituto” di Stephen King

  • kira1992
    opinione inserita da kira1992 il 06/07/2020
    Gira e rigira, poi si finisce per tornare sulla strada di casa, a fare le cose che ti riescono meglio. il re della letteratura horror, famoso per aver riportato in auge, ambientandoli direttamente ai ...
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    Validissimo
    personalmente non trovati
  • blase
    opinione inserita da blase il 02/07/2020
    Una mattina Luke, un dodicenne dalla mente a dir poco brillante, si risveglia in una stanza che riproduce fedelmente o quasi camera sua, ma gli basta varcare la porta perché la sensazione di essere in...
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    100%
    Una volta cominciato non riuscirete più a smettere di leggerlo fino alla fine. Intrigante la trama e il contenuto relativo ai poteri psichici paranormali
    il finale l'ho trovato un po' deludente
  • filicolorati
    opinione inserita da filicolorati il 22/06/2020
    In principio qualche decina di pagine piatte, non mi convince e mi instilla il dubbio di avere commesso un errore, controllo il titolo del libro, ancora e di nuovo. Proseguo, quasi mi spavento, BOOOOO...
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    100%
    Davvero un colpo di genio, quello dello scrittore del Maine di riproporre e riportare quei miti dell’horror ai tempi correnti.
    In principio qualche decina di pagine piatte, non mi convince e mi instilla il dubbio di avere commesso un errore
  • fb-656
    opinione inserita da Silvia Bollini il 02/06/2020
    Ho apprezzato davvero tanto quest'ultimo romanzo di Stephen King L'ISTITUTO diverso da i suoi soliti Romanzi/Thriller , con questo per gli appassionati di questo autore potrebbe anche non piacere, si ...
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    100%
    avvincente trama
    personalmente non trovati ma va a gusti se siete fan dell'autore