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1 Opinioni per Marco Simone
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  • briciola
    Peter Pan
    opinione inserita da briciola il 16/05/2017
    Marco Simone oggi è un allenatore che ha da poco iniziato la sua carriera da mister allenando in Francia. Ha iniziato li perchè proprio in Francia ha disputato alcune delle sue migliori stagioni da calciatore ai tempi del Paris St. Germain e del Monaco, la squadra del principato monegasco. Ai tempi era soprannominato Peter Pan, nomignolo poi dato anche ad altri calciatori come, per esempio, Antonio Cassano. Nacque a Castellanza, in Lombardia, nel 1969 e sin da subito si impose come un calciatore di grande talento, molto rapido e sgusciante, veloce e con un buonissimo fiuto per il gol. Al primo anno di serie A, con la maglia celeste lariana del Como, segnò 6 reti che oggi possono sembrare poche ma, all' epoca, per un ragazzino che giocava in una squadra scarsa e contro difensori molto migliori rispetto a quelli odierni erano un bottino molto buono. L' anno dopo il Milan lo acquistò e lo porto in rossonero come alternativa agli attaccanti titolari ovvero Ruud Dil Gullit, Marco Van Basten, Daniele Massaro eccetera eccetera. Di solito, quando giocava, indossava la maglia numero 11 e faceva la spalla al grandissimo Cigno di Utrecht Marco Van Basten. In seguito poi ha giocato anche con Baggio, George Weah, Di Canio Paolo, Dejan Savicevi, Jean Pierre Papin, eccetera. Proprio Weah è stato quello con il quale meglio si è integrato. Erano giocatori molto diversi, Simone rapido e veloce, Weah potente e grosso e per questo erano una coppia molto ben assortita. Inoltre erano anche grandissimi amici fuori dal campo. Purtroppo in quel periodo il Milan, dopo l'addio di Fabio Capello, visse momenti poco esaltanti e cosi' la coppia durò poco. Simone comunque è uno dei migliori attaccanti ad aver giocato con la maglia del Milan, oggi sarebbe titolare fisso mentre all' epoca giocava poco solo perchè davanti a lui aveva campioni più anziani di lui e più esperti. Nonostante questo ha saputo segnare tanti gol specialmente in Coppa dei Campioni. In seguito ha giocato ed entusiasmato con la maglia blu del Paris St. Germain e poi, con il Monaco, vincendo campionato e titolo di miglior giocatore. Al Monaco ha giocato con un giovanissimo David Trezeguet e anche con lui ha formato una coppia assortita e affidabile sotto ogni punto di vista. Purtroppo in Nazionale ha giocato poco, appena una manciata di apparizioni sotto la guida tecnica di Arrigo Sacchi, peccato perchè avrebbe potuto essere preso maggiormente in considerazione visto che non era inferiore agli altri attaccanti convocati in quello specifico periodo. A fine carriera è tornato per qualche mese al Milan giocando però da rincalzo e segnando un ultimo gol in Coppa Italia. In totale, in carriera, ha segnato oltre 170 gol, che avrebbero potuti essere di più se nei primi anni lo avessero impiegato con maggiore continuità nel Milan. Ha segnato anche 7 reti con la maglia dell' Italia under 21, allenata da Cesare Maldini, in 16 apparizioni quasi tutte da titolare assoluto. Con il Milan sono 75 le sue reti ed ha vinto ben 4 scudetto, 2 coppe dei Campioni oggi dette Champions League, 2 Coppe Intercontinentali , 3 Supercoppe Europee e 3 Supercoppe Italiane. A questi titoli si aggiungono i vati titoli, personali e di squadra, vinti in Francia. Per dirvi quanto era forte vi basti sapere che per due volte venne premiato come miglior giocatore del campionato francese. A me piaceva ed era simpatico, da giovane divenne famoso perchè si innamorò e poi si sposò con una ragazza che, andando ospite al Maurizio Costanzo Show, voleva conoscere un calciatore con cui metter su famiglia. Aveva uno stile di gioco veramente bello da vedere, aveva tecnica, buon tiro, capacità di fare duetti anche volanti con altri compagni e, nonostante il fisico minuto, era molto forte e resistente. Per me è stato un idolo della mia infanzia, uno dei calciatori che maggiormente mi hanno saputo emozionare. Voto alto, 9. Sono sicuro che oggi, uno cosi', sarebbe titolare fisso in Nazionale.
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    Ha vinto e segnato tanto, era veloce e forte, un idolo della mia infanzia
    Nel Milan dovevano farlo giocare di più