Opinione su Melascrivi.com: Melascrivi: persone che non sanno scrivere e vogliono insegnarti come si fa

Melascrivi: persone che non sanno scrivere e vogliono insegnarti come si fa

01/05/2017

Vantaggi

Soldi assicurati e veloci

Svantaggi

Trattamento vergognoso e paga ridicola


melascrivi è una piattaforma online che mette in comunicazione persone incapaci/nolenti di produrre testi (editori) con persone interessate a scriverli per loro dietro compenso (autori).
A parole.

In pratica, è un enorme campo di cotone dove gli articolisti sono costretti a cogliere quello che possono e fanno una fatica immane per essere pagati, spesso, davvero poco.
Innanzitutto, al momento dell'iscrizione, bisogna scegliere un tot di categorie (fino a 8) in cui scrivere. L'operazione avrebbe senso qualora, per ognuna di esse, esistessero decine di articoli in attesa di essere scritti. In realtà, su melascrivi girano sempre gli stessi argomenti, il resto non si vede in giro nemmeno col binocolo.

Poi, il modo di "aggiudicarsi" la scrittura di un articolo è semplicemente BARBARO.
C'è una lista dove compaiono gli articoli richiesti al momento (che NON si aggiorna da sola, quindi richiede anche di starle costantemente dietro) su cui TUTTI, indipendentemente dalle categorie scelte al momento dell'iscrizione, possono fiondarsi. E siccome gli articoli richiesti in genere sono pochi, mentre gli articolisti sono numerosi, la situazione è simile al gettare una bistecca in una gabbia di iene affamate: il primo che la becca se la tiene.
Gli articolisti su melascrivi sono così "affamati" che qualsiasi articolo buttato nella succitata lista rimane online per meno di un minuto, di solito. Questo comporta che se una persona vuole studiare bene l'articolo richiesto e leggere le Linee Guida tracciate dall'editore, NON ha fisicamente il tempo di farlo, perché nel mentre arriva qualcun altro che non legge nulla, clicca su "Prenota" e si prende l'articolo per sé.
Se vuoi scrivere su melascrivi, PRIMA prenoti un articolo al cieca, POI leggi di preciso di cosa si tratta. Se fai il contrario, raramente riuscire ad aggiudicarti qualcosa.

Fosse solo questo il problema... La realtà è che gli articolisti non sono tutelati in alcun modo, qualsiasi danno o problema che gli capita se lo devono sbrigare da soli.
Questo è palese anche nella stesura dell'articolo.
Supponendo infatti di essere riusciti ad aggiudicarsene uno, spesso e volentieri le Linee Guida tracciate dagli editori o sono due righe stringatissime, che non spiegano NULLA di ciò che vuole il cliente, oppure sono dei mattoni lunghissimi e incoerenti di testo, tediosi da morire e con richieste di un tale zelo che verrebbe voglia di mollare l'osso. Peccato non si possa, perché una volta aggiudicato un articolo, se lo si abbandona, bisogna persino pagare una penale. Quindi, dopo aver preso alla cieca quel che ti capita, dopo devi anche tenertelo.
L'unica cosa che accomuna queste Linee Guida è il fatto che spesso è volentieri sono piene di errori grammaticali, sintattici, a volte confuse, contraddittorie, o semplicemente poco chiare. E, per inciso, non solo pare non esista alcuna forma di controllo su di esse da parte della redazione di melascrivi, ma a questi clienti poco avvezzi alla corretta scrittura poi tocca anche giudicare, in completa autonomia, se tu autore hai fatto un buon lavoro. Il che a volte si è tradotto in richieste di correggere cose già CORRETTE grammaticalmente, perché l'editore era convinto si scrivesse diversamente (ovvero in maniera sbagliata). E in quei casi tocca stare zitti e ubbidire, perché queste persone non amano essere contraddette.
Questa cosa non è solo una seccatura e un'umiliazione, ma è anche un danno per l'articolista, siccome ogni volta che un suo articolo viene mandato indietro, lui riceve una penalità pecuniaria. Anzi, certi editori sono così spilorci che spesso rimanderanno indietro un testo con le scuse più assurde ("c'è una virgola fuori posto") solo per pagare il meno possibile l'articolista.

A questo va aggiunto che gli articolisti sono pagati per numero di parole, precisamente 4 centesimi per 5 parole (ovvero 0,8 centesimi a parola) e devono rispettare un tetto minimo e massimo di parole. Ovviamente, se si scrive per guadagnare e si viene pagati in parole, tutti gli articolisti puntano al tetto massimo, mai a quello minimo. Questo però non va giù agli editori, che a volte settano un tetto di parole molto alto, ma se lo scrittore lo raggiunge rimandano indietro l'articolo dicendo che è troppo lungo, o ridondante, o scuse del genere. A volte è vero, per carità, ma certe persone richiedono una tale "sfoltita" del testo che poi viene spontaneo chiedersi perché non abbiano direttamente richiesto un testo più piccolo, invece di fingere di volerne uno più grande.
Se si conta che per ogni articolo "abbandonato" si perdono soldi e per ogni revisione pure, viene da sé che gli articoli di basso livello (quelli pagati €1,08 l'uno circa), fruttano davvero poco o niente, quasi non ci si rientra dell'elettricità spesa per scriverli via PC.

A volte invece è il sistema "anti-copia" a dare problemi, segnalando e bloccando a casaccio articoli NON copiati, facendo così perdere all'autore l'articolo, i soldi che avrebbe potuto guadagnarci sopra, il tempo speso per scriverlo, il tempo necessario a poter tornare sul sito (ogni blocco arriva con una settimana o più di allontanamento da melascrivi) che corrisponde ad altri articoli e soldi persi, una decurtazione del suo punteggio di articolista e persino una decurtazione economica per aver "abbandonato l'articolo".
E ovviamente, quando succede, melascrivi se ne lava le mani, limitandosi semmai a sbloccare l'utente che segnala il blocco ingiusto dopo almeno 24 - 48 ore (di nuovo, tempo, articoli e soldi persi), ma mica risarcisce i danni per il blocco ingiusto! No! Loro non ne sono certo responsabili, la colpa è dell'articolista e basta. Non pensano alla tremenda figura professionale che fanno per risarcire a una persona pochi spiccioli, preferiscono risparmiare quella manciata di euro e sembrare dei barboni. Se si chiedono spiegazioni e rimborsi via mail, la redazione semplicemente sparisce e smette di rispondere.

Ancora, c'è una disparità enorme nel trattamento degli editori (coloro che commissionano articoli a pagamento) e degli autori (quelli che li scrivono). I primi sono liberi di commissionare articoli su qualunque cosa, col numero di parole che vogliono loro e settare pagamenti a volte davvero ridicoli, con Linee Guida confuse, sgrammaticate, totale libertà di rimandare indietro/rifiutare tutti gli articoli che vogliono quante volte gli pare, mentre per visionare un articolo o una sua revisione hanno a disposizione una settimana intera. Gli articolisti, invece, hanno 48 ore per la prima stesura e 15 per le eventuali revisioni richieste. Le 15 ore sono particolarmente scomode perché, se un articolo viene rimandato indietro verso sera e l'articolista quella sera, dio lo fulmini, esce o comunque non rimane al PC e si dedica ad altro, per poi andare a dormire, il mattino dopo troverà l'articolo già scaduto, tempo perso e decurtazione monetaria inflittagli, il tutto senza possibilità di appello.
Eh sì, perché secondo melascrivi, gli articolisti devono SEMPRE essere a disposizione nel più breve tempo possibile, a qualsiasi ora, anche per gli editori strambi che rimandano indietro gli articoli alle 3 di notte. E se non piace, è solo a discrezione dell'editore, che può rifiutare un testo senza dare troppe spiegazioni di sorta (arriva una mail con il motivo, ma non è contestabile, ovvio).
Ad aumentare questo senso di alienazione contribuisce il fatto che gli articolisti non hanno nome, cognome, volto, identità, o anche solo un nick proprio: sono tutti segnati solo come numeri, al pari degli autori che hanno un numero identificativo per la commissione. Non esiste nemmeno una vera e propria chat per parlare con l'editore e chiedergli prontamente chiarimenti e spiegazioni (spesso riguardanti le Linee Guida scritte male o ambigue), c'è solo un "Invia Messaggio": se/quando l'editore si degna di rispondere bene, sennò tocca arrangiarsi, a rischio di vedersi l'articolo rimandato indietro o rifiutato con conseguente sanzione economica.

Insomma, prendi articoli alla cieca, leggi Linee Guida confuse, tratta con editori ignoranti, capricciosi e arroganti, scrivi l'articolo come lo vogliono loro (e spesso nemmeno loro sanno cosa vogliono), invialo sperando nessuno ti blocchi/lo rifiuti e fatti pagare una mezza miseria: ecco riassunta l'esperienza di melascrivi.

A questo punto, sorgerà spontanea una domanda: "Se melascrivi fa così schifo, perché non te ne vai?" Perché ti pagano al 100%. L'unico lato davvero positivo di melascrivi è proprio che i soldi arrivano con cadenza e precisione svizzera, ogni Lunedì al superamento dei €25. Ovviamente, loro NON ti pagano la commissione, quindi €1,55 ce lo rimetti tu ogni volta, il che vuol dire che almeno un paio di articoli che scrivi li scrivi solo per pagare la commissione.
Però, rispetto ad altri siti dove ti trattano ugualmente, ma non ti pagano nemmeno, almeno qui hai la sicurezza dei soldi sul conto.

In definitiva, melascrivi è il meno peggio per i ghostwriter bisognosi di fare qualche soldo, in attesa di una lavoro vero.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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Commenti

24/07/2017 19:37

Ciao Scontenta3580, anch'io ho provato o meglio, tentato di entrare nel mondo degli scrittori fantasma appunto, con la piattaforma Melascrivi e a questo punto sono davvero soddisfatta di poter leggere la tua opinione su questo sito. Anche se non sono un'esperta del settore ho inviato un dettagliato ed originale articolo su una ricetta da loro proposta, lavorandoci per più di un'ora. Il risultato è stato la quasi immediata risposta da parte dello staff tramite email, scrivendomi che l'articolo era pieno di errori di scrittura e non corretto. Mi sono cancellata subito. Ciao, grazie!

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