Opinione su Michael Laudrup: Il re di Danimarca

Il re di Danimarca

24/05/2017

Vantaggi

un campione dotato di classe ed eleganza, un vincente

Svantaggi

Peccato la sua decisione di non andare a Euro 92


Michael Laudrup è un allenatore di calcio e, in passato, è stato un autentico campione che, negli anni 80 e 90, ha vinto tutto quello che c'era da vincere con le maglie più importanti del mondo ovvero quelle della Juventus, del Barcellona, del Real Madrid e dell' Ajax.
E' considerato universalmente il miglior giocatore danese di ogni tempo e il suo unico cruccio, secondo me, è quello di aver saltato la fase finale dell' Europeo del 1992 vinto proprio dai danesi, per divergente con l'allenatore danese.
In seguito i due si riappacificarono e Laudrup decise di tornare in Nazionale e disputò, nel 1998, un campionato mondiale strepitoso.

In Italia l'ho apprezzato sin dai tempi della Lazio, club in cui la Juventus lo parcheggiò per un paio di stagione poichè era un ragazzino e doveva maturare.
Quando andò alla Juventus vinse di tutto e da protagonista; è celebre il suo gol nella finale di Coppa Intercontinentale del 1985 che permise alla Juventus di andare ai supplementari e poi, grazie ai rigori parati da Stefano Tacconi, di vincere per la prima volta nella sua storia il titolo di Campione del Mondo.
Segnò praticamente dalla linea di fondo, il pallone entrò in rete da posizione impossibile e rivedendo le immagini mi chiedo ancora oggi come abbia fatto a fare goal.
A Torino venne riportato per sostituire il polacco Boniek, secondo me Laudrup era nettamente superiore a Boniek anche se come giocatori era molto diversi come caratteristiche ed anche come tipologia di ruolo.
Quando decise di andare via da Torino approdò al Barcelona dove vinse di tutto compresa la Champions League contro la Sampdoria.
In seguito andò anche al Real Madrid dove vinse subito la Liga regalando le sue solite giocate sontuose.
Molti compagni hanno detto che era strepitoso tecnicamente ed in allenamento faceva delle giocate che non sempre ripeteva in campo ma che, indubbiamente, era un campione pazzesco.
In carriera ha giocato alcuni anni con Platini, il francese indossava il 10 ed il danese l'11 e formavano una coppia fenomenale di giocatori capaci di duettare di prima con precisione ed eleganza.
In seguito ha sempre indossato il numero 10 tranne nel Barcelona dove giocava con il numero 9.
Oggi è un allenatore che vanta già diverse esperienze su tante panchine in giro per il Mondo, io comunque lo preferivo da giocatore perchè sapeva emozionarmi per la sua eleganza, per la sua capacità di vedere il gioco, per il dribbling sempre efficace e per certi assist di prima propri solo dei grandissimi del calcio.
Come voto gli do 10 con lode, è il giusto premio al miglior giocatore danese di ogni epoca ( capace di disputare oltre 100 partite con la casacca bianco rossa della Danimarca) e ad uno dei giocatori stranieri più forti mai visti nella nostra serie A.
Consiglio di andare a rivedere alcune sue giocate su youtube, oggi non si trovano in giro calciatori del genere, cosi' completi e belli da vedere.
Forse non segnava tanti gol ma ne faceva di bellissimi e poi era in grado di sfornare assist a ripetizione in ogni partita.
Per informazioni su questa mia ultima affermazione chiedete a gente del calibro di Romario, Raul o Stoitchov che per anni hanno goduto dei suoi passaggi.


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briciola

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