La Pandemia dei sensi.
Susan è un'epidiomologa che si trova davanti un camionista che dopo un crollo emotivo di pianto ha perso l'olfatto e si sono registrati altre centinaia di casa in europa. Nessuno sa cos'è e non si trova la causa.
Pian piano prende tutti e peggiora con peggioramento dlelle crisi emotive e perdita degli altri sensi. In questo clima pandemico incontra Micheal, un cuoco che lavora davanti casa sua.
Vedere Perfect Sense in questo clima apocalittico in cui viviamo può dare una nuova chiave di lettura a quello che stiamo vivendo perchè la pandemia di cui parla il film è una sorta di pandemia spirituale della quale nessun ricercatore nel mondo riesce a trovare una causa organica e, ad ogni perdita di senso, c'è una sorta di crisi emotiva di diverso grado, quasi fosse una piaga contro l'umanità per fargli capire i suoi sbagli e riscoprire il valore delle cose.
Ed è questo il messaggio potente del regista che dovrebbe colpire anche noi che oggi siamo costretti a vivere una pandemia, diversa perchè causata da un virus, ma che ci costringe ad una sorta di isolamento e reinventarci e pensare.
Il film è intenso grazie alle interpretazioni dei due protagonisti, ma anche all'ottima scelta della voce narrante onnisciente che interviene descrivendoci l'accaduto ad ogni passaggio.
Un bel film dal significato profondo che ho apprezzato e consiglio di recuperare oggi a chi se lo fosse perso ma anche a chi lo avesse già visto per coglierne ancora di più il significato profondo.
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