Opinione su Retreat - Nessuna via di fuga: Tensione intrighi e suspance

Tensione intrighi e suspance

27/08/2019

Vantaggi

ottima atmosfera

Svantaggi

nessuno


Retreat racconta la storia familiare di una giovane coppia in vacanza che cerca di riparare il loro matrimonio fallito. In modo non particolarmente originale apprendiamo che Kate (Newton) ha recentemente abortito e si sente risentita verso suo marito Martin (Murphy). Hanno deciso di tornare su una remota isola per soggiornare a Fairweather Cottage, dove avevano trascorso una vacanza in tempi precedenti e più felici. Viene dedicato molto tempo alla creazione del loro matrimonio discordante e della mancanza di intimità fisica. Martin corre lungo la costa, gonfiando di tanto in tanto il suo inalatore, mentre Kate rimane a casa a scrivere sdolcinate memorie di blog sulla sua vita che si sta disintegrando. Non c'è molta simpatia suscitata in queste scene, il che mi ha fatto pensare di più a quanto fossero viziati e ingrati questi due furfanti bastardi di quanto volessi che si baciassero e si truccassero.
Ma in ogni vita deve cadere una piccola pioggia, e per questi due che vivono sotto le nuvole scure del loro stesso concepimento, sta per arrivare una vera tempesta. Il loro generatore si guasta e le chiamate al padrone di casa sulla terraferma rimangono senza risposta. Proprio quando iniziano a preoccuparsi, un uomo insanguinato vestito con fatiche dell'esercito si spegne nel loro cortile. Lo accolgono e al suo risveglio la loro situazione peggiora. Jack (Bell) è il suo nome e dice che una pestilenza virale dispersa nell'aria è stata scatenata e si sta facendo strada. Salta in azione, sigillando le finestre e rompendo i mobili per creare barricate, bloccandole tutte insieme.
La ritirata è al suo meglio nel mezzo in cui le dinamiche di relazione a tre vie sono studiate nelle loro varie permutazioni. Temi di città e di campagna tradizionali vengono esplorati mentre Jack, la vita bassa, domina i sobborghi circostanti, facendo sì che Martin cerchi l'approvazione degli alfa maschi e Kate metta in dubbio la sua lealtà al marito zoppo. In questi momenti ti chiedi tutti i modi in cui il film potrebbe recitare. La storia di Jack è una bufala? Jack e Kate si conoscono? Forse Martin è l'amante gay di Jack e questo è tutto un piano elaborato per uccidere Kate? Mentre l'ambiguità della loro situazione viene mantenuta intatta il più a lungo possibile, alla fine la verità deve emergere e, a causa di quanto tempo impiega la grande svolta per essere completamente spiegata, gran parte del dramma ne viene sottratto. Per tutte le idee interessanti Retreat gioca con, alla fine, è il film stesso che si ritira nel cliché, rivedendo in fretta le motivazioni dei personaggi, sradicando la credibilità e persino in una certa misura la simpatia del film nel suo insieme.
Detto questo, il terribile finale è solo una parte di un film altrimenti piuttosto ben realizzato. Il resto della foto ha molto da consigliare, dalle prestazioni eccezionali, alla posizione burrascosa dell'isola, al punteggio di suspense alla guida e alla tensione e agli intrighi genuini creati fino alla bobina finale. Carl Tibbetts ha dimostrato di saper dirigere gli attori e scrivere dialoghi, ma la prossima volta potrebbe voler lasciare la trama a qualcun altro.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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dani54e

  • trama
  • ambientazione
  • personaggi
  • sviluppo
  • adatto a tutti
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Altre opinioni degli utenti su Retreat - Nessuna via di fuga

  • little51
    opinione inserita da little51 il 04/11/2017
    Mi è piaciuto moltissimo il film inglese Retreat, parola che può essere tradotta con "ritiro, segregazione" e che ha come sottotitolo italiano "Nessuna via di fuga". Su Sky è stato inserito nel genere...
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    tanta tensione e curiosità
    nessuno