Opinione su Shining il film: La scalata della follia: Shining

La scalata della follia: Shining

01/12/2019

Vantaggi

Film storico, Jack Nicholson, meno spaventoso di quanto si pensi, regia compassata

Svantaggi

Credevo fosse più intrigante, non adatto a tutti


Shining è il celeberrimo film di Stanley Kubrick datato 1980 e basato liberamente sul romanzo omonimo di Stephen King, sebbene quest'ultimo abbia più volte dimostrato disapprovazione nei confronti della sceneggiatura della pellicola. Il film, di genere horror, è considerato un caposaldo intramontabile della cinematografia, ha riscosso successo all'epoca e tutt'oggi viene annoverato tra le migliori pellicole della storia, soprattutto del genere.
La trama si basa su pochi elementi e un numero ristretto di protagonisti. Al centro di tutto c'è la famiglia Torrance, costituita dallo scrittore Jack, dalla moglie Wendy e dal figlioletto Danny. Dopo un preambolo teso a fornire tutte le premesse (alcune delle quali criptiche ma importanti per il resto della vicenda) e la spiegazione dello Shining (la Luccicanza) il film inizia in maniera effettiva a partire dal momento in cui la famiglia si trasferisce nell'Overlook Hotel per svernare e prendersi cura della grande struttura durante il rigidissimo inverno. Attraverso una narrazione compassata e lenta, il film si dimostra abile nell'impossessarsi dell'attenzione dello spettatore. Le inquadrature sono classiche, di fattura ineccepibile, come i vari piani sequenza ammalianti, girati con la camera concentrata sempre e solo su situazioni specifiche, efficaci proprio perché esteticamente e perfettamente semplici. La stessa trama si crogiola in una tranquilla semplicità.
Questo perché Shining preferisce far leva sulle sensazioni più basilari, quelle legate agli istinti quasi primitivi dell'uomo, come la paura e la follia. Mescola questa componente emotiva con una parvenza di surrealismo, giocando con l'ambiguità dei luoghi e, soprattutto, dei protagonisti. Il genere horror non è manifesto, è molto mascherato e trova modo di rivelarsi appieno solo in pochissime scene, soprattutto perché è più un horror psicologico che mira a turbare e a confondere lo spettatore. Quello che inquieta è solo il rapporto enigmatico che si fortifica tra Jack, l'albergo e Danny. In particolare, Jack Torrance è colui che assume il ruolo di antagonista poiché la sua personalità, sin dall'inizio poco chiara e non esente da alcuni difetti, si tramuta in una follia assurda. Molto si può comprendere dai dialoghi verbosi e ai quali è stato affidato il compito di spiegare tutto ciò che è avvolto nel mistero. È principalmente nell'ultima metà del film che il quadro della storia inizia a delinearsi meglio perché si giunge al capolinea della pazzia per Jack mentre la moglie e Danny tentano di fuggire da quell'albergo che doveva fungere da posto tranquillizzante e invece si è dimostrato deleterio per l'equilibrio della famigliola.
C'è una lavoro palesemente minuzioso dietro ai dettagli, molti inidizi non sono stati disseminati a caso durante il corso della vicenda, ma manca l'approfondimento realistico che sarebbe servito per far comprendere ancora meglio il perché di quella degenerazione totale. Certamente il film si fa seguire con calma poiché è meno raccapricciante ed elettrizzante delle più tipiche pellicole horror, pertanto non è neanche spaventoso, almeno per me. Ciò che mi è rimasta incollata addosso è l'interpretazione monumentale di Jack Nicholson. Il suo sguardo in costante avvicinamento alla sregolatezza per poi culminare nell'insania è qualcosa che non si scorda facilmente, anche perché in fondo non c'è poi così tanto in Shining che potesse competere con la sua prova attoriale. Come già scritto prima, il film è molto lineare in tutto e per tutto, a partire dai movimenti della camera fino allo sviluppo della trama. Diverse scene assurde sorgono all'improvviso ma solo poche di esse si incastonano nella memoria. Senza ombra di dubbio il finale è indelebile, anche per via dell'alone di mistero che lo avvolge e che si potrebbe interpretare in diversi modi.
Sono cosciente di andare controcorrente perché Shining è un pilastro vero e proprio, ma io non sono riuscita ad apprezzarlo come speravo. Per la sua fama e per la mano decisa e precisa di Kubrick dietro di esso è assurto a capolavoro cinematografico, però le mie aspettative sono state lungamente disattese. Non posso dire affatto che si tratti di un film scarso, riconosco la bravura di Kubrick, ma Shining per i miei gusti personali si è concentrato poco sulle motivazioni dietro a ciò che ha proposo sul grande schermo e si è cementato troppo nell'ambiguità. La mia unica ragione per cui consiglio di vederlo sta nel fatto che gode di una notorietà immarcescibile e ancora oggi viene omaggiato da artisti vari, dimostrando ogni volta che riesce a essere abile nel farsi sentire nella cultura moderna (in ambito cinematografico e non) anche a distanza di quasi quarant'anni.

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    Shining è uno dei più famosi film del regista Kubrick, ma è anche uno dei più celebri della storia del cinema. La storia ha per protagonista un certo Jack, aspirante scrittore in cerca di ispirazione....
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