Opinione su Still Alice: Il travaglio di Alice nella sua memoria

Il travaglio di Alice nella sua memoria

03/11/2019

Vantaggi

Cast, personaggi, storia che sa coinvolgere soprattutto emotivamente

Svantaggi

Finale tirato via


Morbo di Alzheimer presenile. Il nome di questa malattia contiene tutto il fulcro del film americano del 2014 "Still Alice", basato su un libro dell'autrice Lisa Genova.
Al centro della pellicola c'è Alice, una protagonista che rappresenta la donna moderna di cinquanta anni, appagata a livello lavorativo con una carriera prestigiosa (insegnante linguista che insegna alla Columbia University a New York) e una famiglia stabile costituita da un marito che fa il chimico e tre figli grandi e con diverse prospettive di vita. Alice inizia dapprima a soffrire di vuoti di parola, casi che si manifestano all'improvviso e che nella sua vita frenetica e molto legata all'uso delle parole, iniziano a essere molto problematici. La situazione degenera quando si accorge che talvolta non si ricorda cose dette da poco o ha problemi di orientamento. Dopo la diagnosi devastante, Alice si ritroverà a stravolgere la sua vita e, nel percorso debilitante a livello mentale della malattia, avrà al suo fianco la sua famiglia.
Il film prende il via con una naturalezza trascinante, che poi sarà una costante lungo tutta la sua durata. È una trama genuina e realistica, che mostra la vita quotidiana di una donna benestante con una famiglia a cui pensare e un lavoro che ama in bilico. Ma lo zampino dell'Alzheimer si fa presto notare e a mano a mano che lo vediamo ergersi sempre più imperante, sale una sorta di angoscia nei confronti di Alice e di chi le ruota attorno. In questo senso è importante sottolineare che il film, mostrando in maniera cruda la realtà e gli svantaggi che questa malattia procura, fa scattare un meccanismo di autoidentificazione nello spettatore. La storia si porta avanti facendo dei brevi salti temporali che vanno di pari passo con il progredire del morbo. C'è una componente medica abbastanza chiara circa questa condizione perché la forma del morbo che ha colpito Alice viene spiegata in tutta semplicità. Mentre la quotidianità della donna subisce contraccolpi vari, la sua famiglia diventa un pilastro non indifferente. I figli e il marito si ritrovano a dover vedere Alice soffrire, ma uno dei pregi di questa storia è che il film non punta sulla commiserazione bensì soprattutto sulla forza di andare avanti, sul coraggio che scaturisce dai recessi dell'anima. Alice non si piange addosso, è una donna che prima dell'Alzheimer è sempre stata energica e indipendente. Vederla tramutare poco per volta è doloroso, ma è proprio nei sentimenti positivi che albergano dentro di lei e che manifestano coloro che la amano che si può trovare un blando sollievo. Tutta la vicenda è affascinante ma raggiunge il parossismo dell'emozione più pura quando Alice tiene un discorso sulla sua malattia. In quelle parole c'è tutta la sua lotta giornaliera unita all'insofferenza scaturita dalle dimenticanze a cui chi soffre del morbo è assoggettato. E in fin dei conti quelle parole che pronuncia sono accettabili per chiunque soffra o conosca qualcuno che è affetto dall'Alzheimer. Sotto gli occhi lucisi degli spettatori, anche io ho avuto un nodo in gola e ho sentito di poter comprendere come mai prima il tormento di una persona che vede cancellarsi gli attimi appena trascorsi, senza troppe possibilità di aggrapparsi a loro per tenerseli stretti.
È poi nella seconda parte della trama che si assiste a un declino maggiore della malattia, nonché al finale. Effettivamente l'unico neo di questa pellicola è proprio la conclusione. Dopo essermi appassionata alla storia di Alice, mi aspettavo che la sua storia sullo schermo terminasse in un modo più degno di quello misero - e anche improvviso - mostratoci. Il film si segue comunque con una leggerezza eccezionale, nonostante il tema centrale sia una malattia crudele. E poi a sostenere la trama c'è un cast di prim'ordine con Julianne Moore (inappuntabile e vincitrice di un premio Oscar proprio per questa interpretazione), Alec Baldwin, Kate Bosworth e Kristen Stewart. È una storia drammatica e i più sensibili ne rimarranno toccati, ma visto che è stato candidato a molti premi e tratta un argomento delicato con molto realismo, mi sento di consigliarne la visione.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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sallyrose

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Altre opinioni degli utenti su Still Alice

  • giorgia9094
    opinione inserita da giorgia9094 il 18/11/2018
    Film Americano del ‘14 Alice è una donna quasi cinquantenne, che ama il suo lavoro quello di linguista ad una Università. Vive con un marito che ama, e ormai i 3 figli vivono già da soli. Chi sposato ...
    Continua a leggere >
    film molto profondo, ben fatto
    nessuno
  • melaniamel
    opinione inserita da melaniamel il 15/02/2018
    "Still Alice" è un film di genere drammatico del 2014. Il film è stato diretto dalla coppia di registi Wash Westmoreland e Richard Glatzer. Il soggetto della pellicola è tratto dal romanzo "Perdersi" ...
    Continua a leggere >
    Ottima interpretazione della protagonista
    Nessuno in particolare
  • jimorris
    opinione inserita da jimorris il 21/12/2017
    Questo film mi era stato consigliato da recensioni online e, nonostante non amo i drammi, l'ho guardato con piacere. La protagonista e' Alice, una insegnante in carriera con una splendida famiglia che...
    Continua a leggere >
    cast, regia, emozioni
    nessuno
  • aduken
    opinione inserita da aduken il 23/10/2017
    Still Alice è un film che vede protagonista la splendida attrice Julienne Moore che questa volta si cimenta in un ruolo veramente complicato e a mio parere lo fa con grande maestria. Non a caso verrà ...
    Continua a leggere >
    Istruttivo, emotivo, sceneggiato benissimo
    Un po' pesante e lento
  • viola04
    opinione inserita da viola04 il 11/07/2017
    Still Alice è uno splendido film del 2014 che ho visto di recente. Narra la storia di Alice, una brillante cinquantenne pienamente realizzata dal punto di vista professionale e affettivo. La donna è u...
    Continua a leggere >
    commovente
    nessuno