Ancora guerra fredda.
Stranamente il cinema americano si sta riposizionando sul tema della guerra fredda, forse non si può permettere di criticare nuovi nemici e padroni.
A mente fredda racconta il periodo della crisi missilistica cubana fra USA e Russia visto dal punto di vista del prof. Mansky, matematico e maestro di scacchi, che viene chiamato come sostituto in una importate sfida di scacchi tra i due paesi, proprio per la morte dello sfidante americano.
Due sono le cose che funzionano in questo film, ossia la bella idea del paralleismo fra una partita a scacchi e la storia dei misili cubani, la seconda l'attore che intrepreta il professr Mansky.
Purtroppo i flm di Netflix si rivelano poi una ciofeca perchè affidati a mani inesperte e alla speranza che un nome di grido nel cast possa risolvere tutto.
Il regista fa un pastrocchio nell'impostazione della storia attraverso i flash-back e nel suo andare a ritroso commette parecchi sbagli che impediscono allo spettatore di trovare il senso e capire bene la storia.
Capisco che i thriller di spie debbano lasciare il pubblico nel mistero, ma qui si tratta proprio di lasciarci all'oscuro e impossibilitarci dal capire perchè è come se mancassero pezzi e personaggi improtanti vengano mutilati.
Lo sconsiglio.
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