Opinione su "AFFARI D'ORO" di Madeleine Wickham: Madeleine Wickham mi ha deluso parecchio
Madeleine Wickham mi ha deluso parecchio
06/06/2020
Vantaggi
In linea di massima, il senso della storia viene fuori sin dal primo momento
Svantaggi
Ho impiegato parecchi giorni a finirlo e, quando ho letto l’ultimo rigo, sono rimasta a bocca aperta per la delusione.
“Affari d’oro” è l’ultimo libro che ho letto della conosciuta autrice inglese Madeleine Wickham. Il libro racconta le storie di tre famiglie tutte in difficoltà, anche se per motivi diversi. Protagonista assoluta è la famiglia Chambers: i due coniugi hanno acquistato un college e, sommersi dai debiti cercano di vendere la propria casa. Assieme ad Alice, la loro unica figlia, si sono trasferiti nel piccolo appartamento dentro il college stesso.
Ad aiutarli arriva Marcus Whiterstone, agente immobiliare, anch'egli con una famiglia e dei figli, che affitta la casa a una coppia di amici, Ginny e Piers.
Le storie delle tre famiglie si intrecciano fino a innescare una “serie di sfortunati eventi”.
Amore, sesso, delusioni, aspettative e sacrifici si mescolano in una commedia degli equivoci che si prolunga fino al finale.
Inizio col dire che il libro non mi è piaciuto. Troppe storie, troppi personaggi e un finale vuoto e inconcludente.
Ho impiegato parecchi giorni a finirlo e, quando ho letto l’ultimo rigo, sono rimasta a bocca aperta per la delusione.
In linea di massima, il senso della storia viene fuori sin dal primo momento: l’insoddisfazione nei confronti della propria esistenza. Tutti i membri di questo libro, tranne Jonathan Chambers, appaiono profondamente insoddisfatti.
La protagonista, Mrs Chambers è una donna insofferente, cinica e quasi cattiva. Disinteressata a qualsiasi cosa che non la riguardi o possa renderla felice. Non ha senso del sacrificio e riesce a essere acida anche in chiusura del libro, nonostante la dolcezza del marito.
Alice è un’adolescente confusa, ha perso la sua migliore amica a causa di un viaggio oltreoceano e si sente sola. Dark e scontrosa, trova sostegno solo in estranei: Ginny e Piers, senza rendersi conto che i due non sono la sua famiglia e non lo saranno mai.
Marcus Whitestone, l’agente immobiliare, sembra dapprima una persona corretta e il suo personaggio cambia nano a mano che la storia avanza, e non soltanto per la tresca che intreccia, quanto più per l’atteggiamento da uomo inetto che assume nei confronti della moglie: una donna opprimente e che non hai mai fatto nulla di utile nella sua vita.
Infine troviamo Ginny e Piers: i due personaggi più inutili inseriti in un libro. Entrano, fanno confusione nella testa di Alice e se ne vanno.
Ecco cos'è questo romanzo, un intreccio di storie che non portano realmente da nessuna parte. Non vengono scoperti scandali, nessuno litiga, nessuno esprime le proprie opinioni ad alta voce. Tutti si limitano a essere astiosi e insoddisfatti.
L’unica nota realmente positiva del libro è lo stile. Lineare nonostante i continui cambi di scenario, semplice e diretto. Tuttavia io credo che la Wickham/Kinsella sia un po’ bipolare, perché proprio non riesco a capire come il registro, lo stile, la frizzantezza cambi se i libri sono stati scritti dalla stessa mano. Mi è capitato di leggere diversi libri scritti dallo stesso autore ma con uno pseudonimo e in tutti si nota uno stile di fondo uguale, soprattutto se il genere è lo stesso.
Amo moltissimo quest’autrice ma ultimamente mi ha delusa parecchio.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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