Complessivamente piacevole
Romanzo intimista in forma di lunga epistola, testimonia il percorso di una lotta vana contro il perbenismo per evitare di sfilacciare un mondo di relazioni che impedisce all’omosessualità di palesarsi senza remore e senza tema di sentirsi, per questo, rifiutati. A parlare è un giovane nato e cresciuto all’ombra della Montagna Bianca, in una città, Presburgo, oggi corrispondente sulle carte a Bratislava, città all’epoca dei fatti narrati coinvolta nello sfacelo dell’impero austro- ungarico. Parte della vicenda si svolge anche a Vienna e racchiude, complessivamente, il primo tentennio del XX secolo. Alexis nella missiva si rivolge alla moglie e le confessa la sua inclinazione omosessuale, le spiega come essa fosse stata da lui sempre avvertita e di come sia stata vissuta, prima del matrimonio, senza compromettere i legami familiari e le apparenze sociali. Le scrive dopo averla già abbandonata.
Esordio narrativo della Yourcenar apparso nel 1929, ha il merito di aver trattato in modo esplicito un tema che all'epoca risultava ancora un tabù; quando agli inizi degli anni ’60 lo riprese in mano, l’autrice, pur essendo consapevole del mutato quadro sociale, non apportò nessuna modifica, ritenendo l’opera di per sé sigillata nel tempo che la vide nascere. Devo ammettere che per tutta la lettura ho pensato che gli intimi tormenti del giovane Alexis non siano poi diversi da chi sta maturando e costruendo la sua ricerca d’identità e che di conseguenza trascende tranquillamente la stessa tematica principale. L’opera risente inoltre di illustri influssi, dichiarati dalla stessa autrice e rintracciabili in Gide e in Rilke che lei, giovane ventiquattrenne , leggeva e il cui debito è da ravvisare nell'appartenenza alla medesima epoca più che alla tematica trattata.
Complessivamente piacevole e già maturo stilisticamente.
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