Opinione su ALMARINA - Valeria Parrella: Due solitudini si incontrano
Due solitudini si incontrano
07/07/2020
Vantaggi
racconto intenso e coinvolgente
Svantaggi
nessuno
Da anni mi sono data quasi esclusivamente alla letteratura straniera perchè non trovavo libri italiani che mi piacessero, ma ultimamente mi sono riconcilliata per la presenza di scrittori di un livello decisamente buono e questo per tutti i generi letterari: tra i libri che mi sono particolarmente piaciuti in questi mesi ci sono alcuni dei candidati al Premio Strega 2020 e specialmente Almarina della scrittrice Valeria Parrella che non conoscevo affatto e che è stata una piacevolissima e fortunata esperienza.
Almarina è un'adolescente romena cui nella vita ne sono già successe di tutti i colori, dalle botte continue allo stupro, fino a che non si decide a scappare di casa col fratellino e nella fuga riesce a raggiungere l'Italia dove però i due minori vengono presi e separati con grandissimo dolore della ragazza. Lei, Almarina, finisce nel carcere minorile di Nisida, una bellissima isola di fronte a Napoli dove trascorre la sua immensa tristezza e solitudine.
E qui lavora la vera protagonista della storia, Elisabetta Maiorano, la prof di Matematica che tutti i gorni parte dalla città per l'isola dove insegna cercando di far entrare nelle teste di quei giovani i numeri e le formule. E' proprio lei, Elisabeta che racconta la sua storia, la storia di una donna che ha sempre lavorato, provato grande soddisfazione nel suo lavoro di insegnante, ma la cui vita è scossa, rotta, spaccata in due (il prima e il dopo) dalla telefonata che le comunica la morte dell'adorato marito Antonio. Ed ecco allora il rischio di annegare tra la tristezza e l'improvviso senso di vuoto e solitudine, ma per fortuna ha la scuola di Nisida, il carcere minorile, un lavoro che vede come una sfida e che la spinge ad alzarsi tutte le mattine.
Poi un giorno arriva Almarina, una ragazzina adolescente romena con una brutta storia alle spalle: giorno dopo giorno, Elisabetta la guarda lavorare con fatica ( una mano non si muove bene per le botte ricevute in passato), cerca di farla parlare, l'osserva e lei diventa la sua alunna speciale, quella che capisce ha ancora delle possibilità, e molte, di raggiungere degli obiettivi e di migliorare la sua vita.
Elisabetta in questo (e lei lo sa perfettamente) sta superando una sottile e invalicabile linea perchè sta fraternizzando, sta sceglliendo, sta avvicinandosi troppo ad uno dei suoi studenti, ma la sua solitudine è troppa, troppo vivo ancora il ricordo del marito, tremendi i sogni svaniti di poter avere un figlio, così lei non si sente in colpa e per il bene di Almarina arriva a chiedere al Giudice incaricato il suo affidamento per alcuni giorni a Natale e comincia a sognare anche di poterla adottare.
Lo stile della Parrella è molto intimo e particolare: attrae il lettore quanto mai, in un libro intenso, ricco di una forte analisi psicologica più che di fatti, in un succedersi di pensieri, ricordi, sentimenti, sogni. Libro assolutamente consigliato.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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