Opinione su American Beauty: La vita, la morte, la bellezza di tutto

La vita, la morte, la bellezza di tutto

05/03/2020

Vantaggi

Trama, interpretazioni degli attori, pluripremiato, messaggi di fondo

Svantaggi

Non adatto a un pubblico più giovane


American Beauty (1999) è una di quelle pellicole che segnano un'epoca e fungono da ispirazione anche per le opere future. Candidato a otto premi Oscar, se ne portò a casa ben 5. Un traguardo mirabile, se si considera anche che il regista, Sam Mendes, fece il suo esordio proprio con questo film.
American Beauty narra le vite di una famiglia benestante americana composta da Lester (Kevin Spacey, che ha vinto l'Academy Award come miglior attore per tale ruolo), Carolyn (Annette Bening) e la figlia adolescente Jane (Thora Birch). Sin dai preamboli veniamo accolti dalla voce fuori campo di Lester, che ci fornisce anche uno spoiler su cosa gli accadrà alla fine. Proprio questa anticipazione funge da elemento affascinante che spinge lo spettatore a capire che cosa succederà. La vita della famiglia protagonista (i Burnham) salva le apparenze, ma in realtà le crepe tra le quattro mura di casa sono molteplici. Lester è un uomo che sta per essere licenziato, Carolyn bada al controllo, alla carriera e all'estetica, mentre la figlia ne risente perché non giova del supporto dei genitori, che al contrario fanno degli errori nonostante certe volte tentino di essere d'aiuto. Tutto si tramuta in un intrico anomalo quando Lester, sull'orlo di una crisi di mezza età, rimane folgorato dall'avvenenza e dalla spigliatezza di Angela, la migliore amica della figlia, malgrado sia minorenne. Allo stesso tempo, accanto alla residenza dei Burnham si trasferisce un'altra famiglia non meno assurda. Il capofamiglia è un colonnello che adotta metodi spartani per educare il figlio diciottenne Ricky. Quest'ultimo sviluppa un'ossessione per Jane e dà il via a un'amicizia con suo padre, fornendogli anche roba da fumare. Carolyn, dal canto suo, sentendosi frustrata, inizia una relazione extraconiugale. Tutte le vite di questi comprimari si intrecciano in modo quasi perverso e anche deleterio. I cardini precipui della trama sono: l'utilità della sessualità; le crisi che si manifestano nelle coppie; la contrapposizione tra conformismo, monotonia e anticonformismo; la scoperta di nuovi lati di sé stessi; l'omosessualità vissuta in maniera esplicita ma repressa da qualche altro, oltre che l'importanza delle apparenze e il ruolo che la bellezza occupa nelle città progredite e borgesi. I personaggi vanno incontro a dei mutamenti palesi, soprattutto Lester, il protagonista. La naturalezza che si ravvisa nel modo di trattare le personalità delle figure presenti nel film è ciò che mi ha colpito di più. Senza filtro alcuno, la sceneggiatura ha voluto mettere in risalto le ambiguità che contrassegnano gli esseri umani, soprattutto quando vivono in ambienti e circostanze in cui si dà meno importanza alle passioni veraci e più ai dettami imposti dalla società.
Il film ha un ritmo ammaliante perché il suo svolgimento risulta compassato e tranquillo. La storia è stata sviluppata in maniera così ineccepibile, che fa appassionare subito lo spettatore ai personaggi, in modo tale da poterli seguire nelle loro vicende senza alcun distacco. Più i minuti vanno avanti, più le vite si mescolano e assumono connotati nuovi, a tratti inaspettati. Nella seconda parte trova sfogo tutto il climax che aveva iniziato a crescere in precedenza. Se il film all'inizio poteva sembrare improntato ai canoni tipici della commedia sferzante, poi diviene disturbante. L'ombra del dramma si fa sempre più preminente ed è proprio con un evento ferale che si ha la catarsi. Gli ultimi venti minuti sono un qualcosa che va goduto in ogni istante perché racchiudono il senso di tutto. La chiusura di American Beauty infatti lancia un messaggio puro e schietto che si focalizza sulla bellezza della vita in contrapposizione alla morte.
L'esperienza di guardare questa pellicola per me è risultata intrigante dall'inizio alla fine per via del modo sopraffino in cui ha trattato ed esposto le sensazioni più basilari che provano le persone in svariate fasi della vita, senza orpelli ma con un occhio di riguardo alla fotografia, al montaggio intelligente e alle musiche affascinanti. Non è adatto a un pubblico meno maturo, ma consiglio di vederlo a chi può perché è un'esperienza forte e intensa da cui ricavare uno o più significati in base al proprio punto di vista.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

Segnala contenuto

sallyrose

  • trama
  • ambientazione
  • personaggi
  • sviluppo
  • adatto a tutti
Valuta questa opinione

Ti sembra utile quest'opinione?

Scrivi un commento

Questa funzione è disponibile solo per gli utenti che hanno effettuato il login

Altre opinioni degli utenti su American Beauty

  • millifly
    opinione inserita da Anonimo il 10/05/2017
    Sceneggiato da Alan Ball, American Beauty è un film drammatico e delicato nel quale Kevin Spacey da il meglio di sé come attore, Il film è un intreccio di storie, raccontate dal punto di vista di lest...
    Continua a leggere >
    trama e cast
    nessuno
  • alep
    opinione inserita da alep il 07/09/2016
    American Beauty è un film commedia del 1999 che ha come protagonisti Kevin Spacey, Annette Bening e molti altri. La trama parla di Lester, un uomo sposato di 42 anni con una figlia adolescente. Detest...
    Continua a leggere >
    trama particolare
    no