Opinione su American McGee's Alice: Inseguendo un coniglio bianco

Inseguendo un coniglio bianco

American McGee's Alice mi ha davvero appassionato. Alla fine, quando ho abbattuto il boss finale, mi è dispiaciuto accorgermi di aver portato effettivamente a termine il gioco, segno inequivocabile che non mi ha per nulla annoiato (anzi, avrei voluto giocare ancora e ancora).
Un'esperienza assolutamente consigliata; una splendida rivisitazione "dark" della favola di Carroll.

Nell'arco del gioco ci sono da affrontare alcuni semplici puzzle, che impegnano il tempo necessario per staccare un po'la spina dalla forte componente action che impregna il titolo in maniera indelebile.
Belle sono soprattutto le sessioni platform, dannatamente difficili per via del "salto", croce e delizia di quest'avventura.
A dire il vero ci ho provato a maramaldeggiare contro questo giochillo, ma non ho riscontrato grossi difetti. Sì, c'è il problema della linearità (da A si va sempre a B), ma questo l'hanno voluto (è evidente) per non spezzare troppo l'azione. E' un gioco che fila liscio, senza interruzioni, ed è un piacere giocarlo. Molto "compatto".
I combattimenti forse impegnano poco, però dovrei provare con il livello di difficoltà più alto (ne abbiamo quattro in tutto fin dall'inizio).
Le armi presentano anche una modalità di fuoco secondario, garantendo scontri sia ravvicinati che non. Sono poi molto varie.
Non si trovano oggetti da conservare in saccoccia, magari da adoperare in seguito. Sinceramente ho sentito la mancanza delle tipiche situazioni di gioco che si vengono a creare in tale maniera.
Poi il gioco è molto limitato riguardo l'interattività con l'ambiente. A volte manca un po'di dinamicità, anche nel compiere certe azioni.
Ci sono leve da spostare, ci si può arrampicare un po'ovunque, però si poteva osare di più in questo senso. E come ho già detto (nel post precedente) le pareti invisibili sono davvero fastidiose.

Insomma, era da parecchio tempo che non giocavo a qualcosa di così bello. Sono molto contento.
Sono stato invogliato a proseguire, anche soltanto per poter ammirare lo splendido, bisogna proprio dirlo, lavoro dietro alla rivisitazione "adulta" di luoghi e personaggi. Quel (a)tipico nonsense malato, fatto di dialoghi brillanti e ricchi di doppi sensi. Accompagnato dalla morbosa ricerca di riferimenti sulle due opere cartacee.
Questa è classe.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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