Opinione su Andrea Belotti: Il bomber del futuro

Il bomber del futuro

Andrea Belotti, classe 1993, ha trovato quest'anno la sua definitiva consacrazione, trovando anche la Nazionale maggiore, con la quale ha già messo a segno tre reti in appena cinque presenze.
E' il più tipico dei centravanti, capace di sostenere da solo il peso del reparto offensivo.
Esplosivo, potente e bravo tecnicamente, ha tutte le caratteristiche per divenire uno degli attaccanti più forti dell'intero panorama calcistico europeo.
Dotato di una struttura fisica particolare (sembra quasi ingobbito), riesce ad esprimere una progressione notevole.
Lanciato palla al piede risulta davvero difficile da interdire e fermare.
E' estremamente bravo anche in fase acrobatica.
Seppure non altissimi (181 centimetri di altezza) riesce spesso a prevalere anche di testa, soprattutto in ragione di un grande tempismo e di una considerevole esplosività in fase di stacco.
Generoso e volitivo, è spesso un trascinatore per i compagni, nonché il tipico calciatore che ogni tifoso sogna, ovvero colui che da tutto in campo fino all'ultima goccia di sudore.
I paragoni si sprecano sempre più.
C'è chi l'ha accostato a Ciccio Graziani, chi addirittura al grande Gigi Riva.
Resta la constatazione di essere al cospetto di un talento purissimo.
Alla sua seconda stagione nel Torino, sta confermando le ottime impressioni della scorsa stagione, chiusa con 12 reti all'attivo e la convinzione di essersi guadagnato un ruolo importante nel Torino e nella considerazione generale.
Quest'anno ha messo a segno 15 reti, di cui 13 in campionato, proponendosi come uno degli aspiranti capocannonieri del torneo.
E' cresciuto calcisticamente nell'Albinoleffe, ma è stato il vulcanico presidente Zamparini il primo a credere profondamente nel talento di Andrea.
Lo porta a Palermo, in serie B, non ancora ventenne e il giovane virgulto ripaga subito la fiducia, andando in doppia cifra all'esordio in rosanero.
Arriva la promozione dei siciliani e la chance nella massima serie anche per l'attaccante di origine bergamasca.
Questa sua prima esperienza in A conferma le doti di Belotti, anche se con una scarsa continuità.
Viene comunque impiegato in tutte le 38 partite del torneo, seppure quasi sempre a partita in corso, come subentrante.
Da ricordare in questa sua prima parentesi in A la spettacolare doppietta messa a segno al Napoli.
Queste doti convincono la dirigenza granata a puntare su di lui.
Vengono sborsati 7,5 milioni di euro e il promettente centravanti giunge in terra piemontese, dove comincia la sua esaltante cavalcata.
Diviene un pilastro della Nazionale Under 21, con la quale colleziona dei numeri più che lusinghieri.
In 18 presenze mette a segno ben 9 reti.
In pratica segna una partita si e una no.
Uno score degno dei grandissimi attaccanti.
In queste sue prime stagioni si fa notare anche per il singolare modo di esultare dopo un gol, simulando la cresta del gallo.
Proprio in ragione di ciò, acquisisce il soprannome di "Gallo".
Oggi costituisce il sogno di molti club italiani e non solo.
Di recente, proprio al fine di evitare l'addio del promettente bomber, la dirigenza torinese ha ben pensato di fargli sottoscrivere un sontuoso rinnovo di contratto, con tanto di stratosferica clausola rescissoria.
Si parla di una cifra che supera i 100 milioni di euro.
Una cifra che capace di far impallidire anche i più facoltosi estimatori del calciatore.
Di certo, se dovesse continuare ad esprimersi a questi livelli, trattenerlo a Torino, sponda granata, diverrebbe impresa titanica.
Limitare le mire dei top club sarebbe davvero improbo.
I tifosi granata già tremano, ma nel contempo si godono il loro bravissimo centravanti.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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