Opinione su Anna Karenina - Lev Tolstoj: Un classico indimenticabile della letteratura russa

Un classico indimenticabile della letteratura russa

09/04/2019

Vantaggi

La profondità e lo spessore dei temi trattati

Svantaggi

Spesso si dilunga in dissertazioni filosofiche


Ho sempre intuito di avere una propensione per i classici russi, a causa della loro esaltazione del sentimento, della veridicità delle vicende narrate e dello spessore psicologico che caratterizza i loro personaggi. Finora però non avevo letto nulla di Lev Tolstoj, forse intimorita dalla grandezza di quei libroni che svettavano dalla libreria di mio padre.
Finora, pochi mesi fa, ho letto solo questo bellissimo romanzo e mi pento di non aver ancora letto altro, perché leggendo questo libro ho scoperto di amare il suo autore come si può amare un caro amico col quale hai lo stesso modo di vedere la vita e le cose che contano. Ma andiamo con ordine.
Siamo nella Russia di fine ‘800, le vicende si svolgono principalmente nella società aristocratica, tra Mosca e San Pietroburgo, anche se Tolstoj non perde l'occasione di donarci una illuminata diapositiva della società agricola della provincia.
La protagonista è Anna Arkàdievna, una donna molto bella, seducente e civettuola, che contrae un matrimonio senza amore con un funzionario governativo, Karenin, ma di ciò si rende conto solo dopo aver conosciuto il conte Vronskij, che la corteggia ostinatamente.
La vicenda ha inizio quando Anna Karenina si trovò a Mosca per mettere una buona parola tra suo fratello Stiva e sua cognata, che stavano vivendo un periodo di crisi a causa dell'adulterio di lui. E così a una festa, Anna conosce il conte Vronskij, il quale in quel periodo frequentava la principessa Kitty Scerbackij, sorella di sua cognata.
Il conte Vroskij è molto diverso dal marito, un uomo freddo e compassato, e anche un po' vigliacco, senza personalità, senza infamia né lode. Con lui, Anna instaurerà una relazione che la porterà lontano dal marito e dal figlio, alla ricerca di un amore puro e vivo.
Anna non si pentirà mai della sua scelta, ma i problemi non tarderanno ad arrivare: innanzitutto prova una forte nostalgia nei confronti di suo figlio, che il padre si rifiuta di farle incontrare. Il problema peggiora quando l’alta società russa, che tendeva a perdonare l’adulterio maschile, ma non quello femminile, la condannerà duramente, isolandola e rendendola una reietta, di fatto impedendole di partecipare alla vita pubblica, di presenziare a teatro e nei salotti dell'alta società. Proprio lei, che è un animale sociale, che possiede la rara capacità di farsi ammirare e amare da tutti, uomini e donne indistintamente, per via della sua eleganza, bellezza, avvenenza e dei suoi modi gioviali e fascinosi.
Io me la immagino come una Ava Gardner, di una bellezza irreale, struggente. E struggente è anche l’epilogo di questa tragica vicenda. Anna, infatti, non riuscirà a reggere alla tensione causata dalla lontananza da suo figlio, dall’atteggiamento del marito che si rifiuta di concederle il divorzio e dal fatto che la società l'ha condannata e isolata e decide così di farla finita.
Nonostante un periodo relativamente felice all'estero col conte Vroskij, che si dimostra un compagno solido e affidabile, e la nascita di una bimba, la tensione nella coppia continuerà a salire a causa della frustrazione della povera donna, che sarà causa di gelosie assurde e incomprensioni, fino ad arrivare a una lucida follia che la porterà a mettere fine alla sua vita buttandosi sotto un treno.
Io penso che Anna Karenina sia uno dei personaggi di Tolstoij più riusciti. Non si può rimanere indifferenti di fronte a lei. E’ come un elegante anello di granati in una mano dalle dita affusolate, accattivante da togliere il fiato.
Mi sono innamorata immediatamente di lei, così come sin da subito mi sono immedesimata in Lèvin, un altro personaggio chiave, protagonista della seconda storia d’amore e alter ego dello stesso autore che tramite lui espone il suo modo di vedere la società agricola russa.
Levin infatti è un nobiluomo innamorato da sempre di Kitty, la cognata di Stiva, il fratello di Anna Karenina. Kitty inizialmente frequentava in modo frivolo il conte Vroskij, alla quale lui preferirà Anna. Nel contempo, Levin, da sempre innamorato di Kitty, le farà la sua proposta di matrimonio proprio nel periodo in cui lei frequenta il conte e di conseguenza lei la rifiuta, spinta anche dalle pressioni di sua madre, che vede nel conte un partito più appetibile.
Dopo questo duro colpo, Levin, il pratico e idealista Levin, si rifugerà nei suoi possedimenti in campagna dove continuerà ad occuparsi dei terreni della sua famiglia, arrivando a porsi il problema del lavoro dei contadini nel rendimento delle terre. Levin piano piano si sentirà sempre meno aristocratico e arriverà addirittura a invidiare il modo di vivere dei contadini, che lavorano sì duramente, ma alla fine della giornata sono felici e senza pensieri. Levin però, nel suo cuore, continuerà a pensare a Kitty e alla fine, per loro il lieto fine arriverà.
Lo stile di Tolstoj è evocativo, scorrevole, descrittivo sia nei sentimenti e nella psicologia dei personaggi che nell'ambientazione e proprio qui sta la grandezza dell’autore: egli ha saputo trasformare un romanzo di quasi mille pagine in uno dei classici della letteratura russa dell’800, descrivendo alla perfezione la società dell’epoca e l’animo umano, portando il lettore ad affezionarsi così tanto ai personaggi (la bellezza dei personaggi di Tolstoj è proprio questa, essi saltano letteralmente fuori dal romanzo come fossero reali, come persone in carne e ossa), da provare una sorta di malinconia quando il libro si avvicina alla fine, tristezza per la sensazione di dover salutare dei cari amici che vanno via.
È uno di quei libri che ti stupisci di non aver letto prima, un libro dalle tematiche ancora attuali.
Consigliato a chi ama il Realismo letterario, movimento di cui questo libro fa parte.


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sweetrose79

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Altre opinioni degli utenti su Anna Karenina - Lev Tolstoj

  • blase
    opinione inserita da blase il 05/05/2020
    Poter delimitare in confini ben determinati un romanzo quale Anna Karenina è semplicemente impossibile perché questo pilastro della letteratura russa è tanto un testo d’amore quanto, al contempo, anch...
    Continua a leggere >
    100%
    Anna Karenina è un libro senza tempo, coinvolgente, travolgente e empatico
    non ce ne sono è un capolavoro
  • filicolorati
    opinione inserita da filicolorati il 21/04/2020
    E niente, ho letto questa opera e sono rimasta colpita quando si arriva alla descrizione del viso e del corpo di Anna, mi viene un senso di smarrimento, un desiderio che mi pare di avere la protagonis...
    Continua a leggere >
    100%
    Un romanzo dagli ottimi presupposti e con un’importante morale
    non ci sono svantaggi
  • fb-656
    opinione inserita da Silvia Bollini il 17/04/2020
    Da sempre convinta che Anna Karenina raccontasse esclusivamente la storia del declino esistenziale di Anna Karenina, e delle sue travagliate vicende amorose, mi son ritrovata a leggere il pilastro del...
    Continua a leggere >
    un grandissimo classico ma con l'anima moderna
    queste letture non sono facili a volte da leggere ma insegnano tanto
  • clary
    opinione inserita da clary il 16/04/2020
    Saper leggere significa dunque conoscere? Conoscere significa saper leggere? Prendo Anna Karenina, rispolvero il bel librone dalla mia libreria, non bisogna farsi spaventare dalle pagine ma solo dopo ...
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    100%
    Saper leggere significa dunque conoscere? Splendido
    l'ignoranza
  • kira1992
    opinione inserita da kira1992 il 16/04/2020
    Che si tratta di un capolavoro l'avrete letto ovunque ma devo dirlo anche io. Si tratta di un'opera meravigliosa quindi non bisogna farsi scoraggiare dal numero di pagine. E' il primo libro che ho let...
    Continua a leggere >
    100%
    La capacità di capire così bene l'animo umano
    personalmente non trovati