I bianconeri ascolani
Ciò che può accomunare una squadra provinciale come l'Ascoli alla più titolata Juventus è la divisa bianconera. Questa squadra marchigiana, sicuramente anche più celebre dell'Ancona capoluogo, vanta diversi campionati in serie A ed ha fatto sognare un'intera città in quei periodi. D'altra parte non può essere stato diversamente, visto e considerato che le stagioni in totale nella massima serie sono ben 16 e spesso e volentieri si collega all'Ascoli il nome di un celebre allenatore, da anni in pensione, sto parlando ovviamente del mitico Carlo Mazzone, romano doc, già tecnico di altre provinciali del centro nord.
Costantino Rozzi è invece lo storico presidente che ha reso grande in un certo senso l'Ascoli e non può essere diversamente. A metà anni 70, l'allora "regina delle Marche" riuscì dunque ad ottenere la prima storica promozione in serie A e un'intera città fu veramente in festa. Venne rifatto lo stadio locale grazie al presidente. Con Mazzone fu salvezza, ma l'anno successivo ci fu la prima retrocessione in serie B, ma fu soltanto una sorta di purgatorio, nel 1978 ci fu il ritorno in serie A e da allora lo si potè senza dubbio chiamare l'Ascoli dei record. Basti pensare che nel 1980, l'Ascoli riuscì ad ottenere il suo miglior piazzamento di sempre, ossia il quarto posto, veramente un qualcosa di straordinario.
Ai tempi sfiorò la qualificazione in coppa UEFA. Andrebbe specificato che, se l'Ascoli avesse ottenuto un simile risultato in questi anni, nella peggiore delle ipotesi sarebbe andato ai gironi di Europa League e senza passare dai preliminari, mentre nell'ipotesi migliore, avrebbe vinto i preliminari di Champions League e sarebbe approdato direttamente alla fase a gironi di tale torneo e si sarebbe di conseguenza misurato con squadre di altissimo spessore europeo e, a prescindere come sarebbe andata, sarebbe stato un successo, si veda nel 2005 l'Udinese di Serse Cosmi che ottenne un risultato simile con i preliminari vinti di Champions e l'approdo alla fase a gironi, con un'intera città in delirio.
Gli anni 80 videro l'Ascoli disputare dei discreti campionati in serie A, anche con il ritorno di Carlo Mazzone, poi ci fu un lento declino e la retrocessione e una nuova promozione in serie A ad inizio anni 90. Si dovette aspettare a ben dopo il 2000 per rivedere la compagine marchigiana nella massima serie e, da allora, sempre alterni risultati fra serie A e serie B. Attualmente l'Ascoli si trova in serie B, ma ben lungi da poter puntare ad una promozione diretta in serie A. Fra i portieri di rilievo all'Ascoli si ricorda anche Gianluca Pagliuca, ex
bologna, nella stagione 2006/2007 e che ha segnato senz'altro la fine della sua comunque gloriosa carriera, ricordandolo come portiere della nazionale, specie ai mondiali di calcio.
L'Ascoli è stato fondato nel lontano 1898. E' gemellato col Monaco calcio, del principato omonimo, nonchè col Bari, col Padova e con la Lazio. Le rivalità principali sono con le due squadre umbre, ovvero Perugia e Ternana, ma quella che spicca di più è con l'Ancona, capoluogo delle Marche e anche con la Sambenedettese, un vero e proprio derby di provincia che spesso e volentieri scalda gli animi. Anche con la Fiorentina, con le due genovesi, nonché col Pisa e col Livorno non ci sono buoni rapporti, per le motivazioni più svariate. Ora come ora, l'Ascoli di un tempo è difficile che torni, salvo che non torni un presidente del calibro di Rozzi che decida seriamente di investire in una squadra competitiva che possa ambire a più della salvezza.
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