Opinione su Assassinio sull'Orient Express: Hercule Poirot interpretato e diretto da Kenneth Branagh

Hercule Poirot interpretato e diretto da Kenneth Branagh

02/04/2020

Vantaggi

Cast corale famosissimo, ottima regia, trama intrigant

Svantaggi

Non ho trovato nessuno in particolare


Assassinio Sull'Orient Express del 2017, pellicola basata sul famoso giallo di Agatha Christie, è diretto dal regista nordirlandese Kenneth Branagh, che presta il volto anche allo stupefacente Hercule Poirot. Non è la prima trasposizione cinematografica del romanzo, ma certamente è la più recente. Io, che non ho mai letto la versione della Christie, ho potuto godermi il film senza pensare alle eventuali differenze.
La storia, ambientata nel 1934, si apre fornendo una panoramica del carattere granitico, della meticolosità e dell'arguzia del detective belga per eccellenza, svolgendosi quasi completamente sul convoglio ferroviario che sarà teatro di un omicidio. Prima però lo spettatore viene introdotto a coloro i quali saranno i passeggeri del treno. Tutti loro hanno impieghi, atteggiamenti ed età diverse e, giocoforza, si incontrano e scambiano qualche chiacchiera con Poirot, in quanto anche quest'ultimo viaggia sull'Orient Express per giungere a Londra.
Il cast corale che si raduna sul convoglio è di prim'ordine. Poco per volta iniziano a comparire attori famosi a livello planetario. Tra di loro troviamo Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Willem Defoe, Penelope Cruz, Judi Dench, Olivia Colman, Josh Gad, Derek Jacobi, Daisy Ridley e Tom Bateman. E ognuno dà un'interpretazione da manuale che contribuisce ad accrescere la qualità complessiva della pellicola.
In un'atmosfera apparentemente normale in cui c'è gente alle prese con la propria vita, ben presto accade l'immancabile omicidio. Lo spettatore a questo punto ha già familiarizzato abbastanza con i personaggi da poterli riconoscere e fare le proprie deduzioni. Poirot è convinto dal capo del treno, nonché suo amico Bouc, a farsi carico della risoluzione dell'assassinio e, in men che non si dica, si viene catapultati tra i rituali che hanno luogo quando c'è un morto su un letto e un omicida indistrubato e a piede libero. Lo spazio è circoscritto e il treno guasto e quindi fermo rappresenta la situazione di stallo che si è venuta a creare al suo interno. I passeggeri non possono pensare di proseguire con le loro vite se almeno uno di loro non viene punito per il misfatto.
Come nei gialli più classici, il caso si ingigantisce a mano a mano che spuntano più indizi e più incongruenze. Poirot rimane fedele al proprio carattere e mette a disposizione tutta il suo fiuto per fare chiarezza. Poi, quasi inaspettatamente, in quel ginepraio, qualcosa inizia a combaciare. Ed ecco che il detective mette sia noi spettatori, che i diretti interessati all'interno del film, di fronte alla risoluzione del caso. È nei momenti che preparano all'epilogo che si scatena l'intensità emotiva che serviva per infondere sensatezza al caso, componente necessaria poiché aveva latitato in precedenza al solo scopo di far lambiccare il cervello anche a chi stava guardando il film.
Hercule alla fine ha messo in questione i suoi ragionamenti e ha imparato qualcosa dal caso, ne esce più ammorbidito perché questo assassinio gli ha fatto scoprire che c'è un altro modo per valutare la psiche degli uomini e delle donne che commettono atti crudeli. È chiaro dalle sue parole e dal suo sguardo che ha imparato qualcosa in più su quell'Orient Express, ha acquisito una consapevolezza diversa che lo ha aperto a empatia e sensibilità, mentre il suo rigore, la sua mania smodata per la verità lo hanno semplicemente guidato verso la risoluzione pura e semplice del mistero. È in questo discorso finale che Poirot estrinseca quello che ha compreso, e le frasi che pronuncia suonano come consigli moralisti semplici ma efficaci perché reali.
Dopo tutto ciò, egli è pronto per proseguire con la sua attività, perché c'è l'ennesimo assassinio che lo attende. E, in tal proposito, soprattutto i conoscitori della storia editoriale riusciranno a cogliere il riferimento e a sorridere proprio alla battuta finale.
Il mio giudizio finale, alla fin fine, è decisamente positivo poiché, nonostante spesse volte resti delusa dai film di genere giallo, sono riuscita a gustarmelo e a farmi trasportare dai ragionamenti del Poirot di Branagh.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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sallyrose

  • trama
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  • adatto a tutti
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Altre opinioni degli utenti su Assassinio sull'Orient Express

  • little51
    opinione inserita da little51 il 08/10/2018
    Finalmente sono riuscita a vedere “Assassinio sull'Orient Express” del 2017 : nonostante abbia letto il libro (sono appassionata di Agatha Christie) e abbia visto almeno due volte il vecchio film con ...
    Continua a leggere >
    20%
    mistero intrigo cast stellare
    nessuno
  • nonsolodisegni
    opinione inserita da nonsolodisegni il 20/12/2017
    Da poco tempo è uscito questo film al cinema e un po' per curiosità, un po' per il cast stellare e per il fascino insito nella tratta percorsa dal treno Orient Express e della mitica trama del libro g...
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    Nel complesso abbastanza soddisfacente
    Non è un film adatto a tutti