Bagheria
Da Palermo, distante circa otto chilometri si raggiunge il comune di Bagheria, nominata come la città delle Ville in quanto a Bagheria ce ne sono tantissime, alcune sono visitabili altre purtroppo sono abbandonate perdendo così un patrimonio artistico e cultura non indifferente. Le ville sono tutte in stile barocco e rappresentano le prestigiose residenze estive dell’aristocrazia palermitana. Sembra che il toponimo Bagheria sia originario dal punico bayharia che significa: zona che discende verso il mare. Altri pensano che derivi dall’arabo, il cui significato sarebbe, Porta del Vento. Plausibile in quanto la dominazione araba in Sicilia si è protratta per lungo tempo. Ci sono tantissime chiese, la chiesa Matrice, voluta dal principe Salvatore Branciforti, dedicata alla Natività. La chiesa di sant ’Antonio, la chiesa della Beata Maria Vergine che fu eretta su un già esistente magazzino ed è nominata per questo come chiesa di don Cola, probabilmente il proprietario del magazzino. Anche la chiesa di san Pietro apostolo è conosciuta come chiesa di don Pietro Scaduto che la volle erigere sul preesistente magazzino. La villa più famosa è Villa Palagonia o la villa dei Mostri, in quanto è circondata da figure grottesche sui muri e sulla facciata della villa, rappresentano, nani, musicanti, animali di tutte le forme e deformi, quando si percorre il viale per entrare nella villa è come se gli occhi di queste figure mostruose fossero puntati sul visitatore. La città di Bagheria è stata usata anche come set cinematografico, Jhonny Stecchino di Benigni, si nasconde nella villa Spedalotto, Nuovo cinema Paradiso, chi non lo ricorda, e Baaria di Giuseppe Tornatore. Bagheria ha dato i natali a pittori, scultori, sportivi, poeti, politici. Per visitare la città e vedere quanto più possibile un giorno non è sufficiente, si rischia di saltare qualcosa ed è un vero peccato. Una visita al Museo del giocattolo e delle cere Pietro Piraino è d’obbligo, la mostra è ospitata nella certosa di villa Butera ed espone circa mille e seicento giocattoli che sono stati prodotti dal II secolo a.C. al 1900 e inoltre ci sono circa cento opere in cera del seicento e del settecento, annesso al museo vi è il laboratorio famoso per il restauro di tutte le opere. Inoltre ospita oltre ai giocattoli in legno e anche giocattoli in latta. il museo ha il patrocinio dell’UNICEF. Vi è anche una importante collezioni di giocattoli meccanici mentre altri rappresentano la tipica civiltà contadina siciliana e napoletana come i Pulcinella, le trottole, i carrettini, i pupi e i fischietti. Il museo è abbastanza recente, nasce nel 1994, Pietro Piraino lo fonda con l’aiuto delle sue figlie e da allora si occupa di restauro, ricerca e conservazione dei vecchi giocattoli. non mancano i locali dove gustare ottimi pranzi, dolci, bere del buon caffè e in estate gustare ottimi gelati. Vedere Bagheria è come fare un tuffo nel passato, lo stile delle ville, il barocco, le strade e poi l’immancabile visita alla villa dei Mostri.
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