• 1 persona su 1 lo consiglia
Scrivi la tua opinione
  • posizione
  • interesse
  • svago
  • convenienza
  • sicurezza
1 Opinioni per Basilica di Sant'Andrea - Vercelli
Ordina per
Visualizza opinioni
  • little51
    La Basilica di Sant'Andrea a Vercelli
    opinione inserita da little51 il 07/06/2017
    Proprio davanti alla Stazione Ferroviaria di Vercelli e facilmente raggiungibile anche con le auto, si trova una chiesa che io amo e verso cui mi dirigo spesso nelle mie passeggiate. Prima di tutto quello che mi piace è che non si tratta di una chiesa isolata, ma di un complesso medievale pieno di pace, la Basilica col suo maestoso chiostro, il tutto circondato da un bellissimo prato verde e da una zona piena di alberi. La Basilica di Sant’Andrea è un gioiello medievale e per la precisione risale al 1224 e fu fortemente voluta dal Cardinale Guala Bichieri (di origine vercellese) che era addirittura ambasciatore del papa all’epoca di Giovanni d’Inghilterra e finanziò buona parte della costruzione. La prima cosa che guardo sempre arrivando è il lunotto posto sull’entrata e lo spiego sempre ( prima ai miei allievi adesso ai miei nipoti): il rilievo (attribuito all’Antelami) rappresenta la Crocifissione di Sant’Andrea cui la Basilica è dedicata ed è da osservare la sproporzione tra il Santo più grande rispetto agli uomini comuni. L’interno mi dà da sempre un grande senso di pace anche perché di solito la Basilica è poco frequentata e vi si può fermare in silenzio a riflettere o a pregare. Le tre navate sono slanciate verso l’alto e danno un grande senso di leggerezza che fanno certamente pensare al gotico. La Chiesa da che mi ricordo io, è sempre sotto restauro prima una torre, poi la facciata poi il chiostro e quando esso giunge alla fine da una parte, è ora di ricominciare dall’altra: sulla torre ogni tanto si vede spuntare qualche piantina e questo certamente contribuisce a ledere la struttura. Da poco è stato osservato persino il nido di due falchi pellegrini… Nella Pasqua di alcuni anni fa, durante le celebrazioni del Venerdì Santo che si aprono e si chiudono in questa Basilica, cadde un bel pezzo di intonaco che diede il via al nuovo restauro degli interni. Mi ricordo di quando ero piccola e visitavo la chiesa: mia madre mi faceva notare il pavimento in pietra originario con dei segni strani a mezzaluna, erano i colpi degli zoccoli dei cavalli di Napoleone che durante la Campagna d’Italia si fermò a dormire a Vercelli ospitato in una ricca casa, ma della Basilica fece una stalla! In fondo alla Chiesa vado sempre a vedere un magnifico e imponente Crocifisso (portato in processione il Venerdì santo) che aveva una parrucca con corona di spine ed era coperto di sangue, poi durante un controllo, si vide che esso era stato coperto da una specie di pelle, ma che in realtà il Crocifisso interno più antico e di origine certamente nordica, era decisamente migliore: corpo emaciato, viso contratto dalle sofferenze e così è rimasto, il Cristo spogliato…. Ponendosi davanti all’Altar Maggiore e guardando a sinistra verso la parete, si vede ancora la traccia di una porticina che si apriva a qualche metro da terra cui era collegata da una scala che oggi non esiste più: da qui nelle preghiere notturna i monaci cistercensi scendevano a pregare per evitare di uscire in tempi che erano molto insicuri. Nella navata di sinistra oltre la metà della Chiesa, si apre un portone (non sempre aperto) che immette immediatamente nel bellissimo chiostro da cui tra l’altro si vede una bellissima prospettiva di una delle torri. Ah, dimenticavo: su una delle torri si trova la banderuola per il vento in forma di galletto mobile caratteristico della città. Il chiostro presenta al centro un pozzo (oggi chiuso) dentro cui turisti e bambini lanciano le monetine. Oggi di monaci ne esistono solo 4 o 5 e una parte del monastero è stato riempito con una nuova comunità di suore. In epoca medievale la basilica e il convento erano molto frequentati ed accoglievano anche i pellegrini di passaggio: Vercelli infatti si trova sulla Via Francigena che da Roma arriva fino a Santiago de Compostela. Ricordo infine che proprio di fronte alla Basilica proprio per la necessaria accoglienza, sorgeva anche il Vecchio Ospedale.
    Segnala contenuto
    cultura e relax
    nessuno