Che pianto all'inizio
Questo cartone animato è una produzione Disney ma con lo stile Marvel ed è futuristico e molto nipponico. Ha un vinto un oscar nel 2015 direi meritato per l'animazione, davvero ben fatto. In un futuro indefinito nella città di San Fransokyo il quattordicenne geniale Hiro Hamada spreca il suo talento costruendo robottini per partecipare a lotte illegali di bot. A cercare di toglierlo dai guai il fratello maggiore Tadashi studente universitario che cerca di convincerlo a partecipare al test di ammissione al suo istituto per usarela sua intelligenza per qualcosa di utile. Tadashi sta lavorando per la sua tesi ad un robot infermiere programmato per essere empatico Byamax e convince Hiro a progettare anche lui qualcosa per l'ammissione. Hiro progetta microrobot comandati telepaticamente capaci di unirsi e formare qualsiasi cosa, al concorso vince e tutto sembra andare per il meglio quando avviene un'esplosione.
Il film fino a poco dopo questo punto è bellissimo, è una storia di crescita, tocca molti sentimenti ed anche il lutto. Dopo inizia la parte più animata con un mistero da scoprire e un cattivo da sconfiggere. C'è una squadra di amici e combattimenti tra robot e secondo me diventa un po' esagerato, soprattutto nel mostrare le capacità dei ragazzini. Alle fine si ritorna ai sentimenti ed a una visione piu matura. Complessibamente un bel film che consiglio insieme ai fazzoletti perché ci sono due scene che strapperanno qualche lacrima.
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