Un film osannato troppo
Uscito da qualche settimana sulla piattaforma digitale di Netflix Bird Box è stato un film decisamente controverso, acclamato dal pubblico e criticato dalla critica, molto controverso ma allo stesso tempo famoso per la protagonista e per l’interesse mediatico su di esso, tanto che Netflix è dovuta intervenire personalmente su una terribile pratica giovanile che stava iniziando a prendere piede per emulazione. Malorie è una donna qualunque che un giorno si ritrova dopo un’ecografia, è incinta del primo figlio, ad assistere a qualcosa di terribile, le persone impazziscono e si uccidono dopo aver visto qualcosa di non ben definito. La prima a morire davanti ai suoi occhi è la sorella Jessica, poi altre persone in un rifugio. In un crescendo di tensione e sopravvivenza Malorie decide di salvare se stessa, il figlio e anche un’altra bambina che crescerà come sua, facendo di tutto in una strenua lotta per la sopravvivenza. Il film è stato godibile, anche a tratti psicologico e terrorizzante ma decisamente troppo pompato, nel vederlo mi aspettavo di meglio. Diciamo che molto ha fatto il ruolo della protagonista affittato alla Bullock, che tra film come Split e Gravity ha insegnato ad uscire vive da situazioni impossibili. Da vedere se piace il genere o gli attori, no perché sa di molto fumo e poca sostanza
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