Campana e "il mistero del poeta"
Vantaggi
I "Canti Orfici" sono la lettura ideale per chi ama assaporare la poesia "emozionalmente".
Svantaggi
Come dicevo a proposito di Baudelaire, inutile avvicinarsi a un poeta come Campana se si è completamente "disarmati". Meglio darsi alla science-fiction.
Campana s'è sempre portato dietro la nomea di "folle": Campana, il porta folle. Però c'è stato un tempo in cui folle non era. Quel che voglio dire è che la poesia di Campana, così ricolma di "illuminazioni" e di immagini a volte decisamente incomprensibili, "non è nata" dalla follia, ma dalla mente di un poeta che "sapeva" a quali modelli ispirarsi. L'Orfismo è una "filosofia" antica, e, soprattutto, dire "Orfismo" significa dire "mistero": per cui non dobbiamo meravigliarci se tutti i lettori di Campana ad un certo punto si sono dovuti arrendere di fronte ad immagini "incomprensibili". Però, e qui insisto, l'orfismo campaniano è una "poetica", cioè a dire un modo particolare di concepire la funzione della poesia, che non è un trattato di matematica, ma un qualcosa che deve "suggerire" un significato "indefinito", che deve parlare al nostro "apparato emozionale". Certo, poi Campana fu rinchiuso in manicomio, e, per parecchio tempo, hanno parlato di lui e della sua poesia specialmente gli psichiatri, i quali, sia pur bravissimi nel loro campo, non è detto lo siano altrettanto nella critica letteraria. Questo lo dico perché uno dei "critici letterari" più influenti del suo tempo fu il suo psichiatra: e mi sa tanto che spesso e volentieri non c'imbroccava con la sua "critica", che, più che tale, a me è sembrata una "diagnosi". Concludendo, con i "Canti Orfici" ci troviamo spesso di fronte al "mistero": il mistero del poeta.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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