Opinione su Canti Orfici - Dino Campana: leggere i "Canti Orfici"
leggere i "Canti Orfici"
16/02/2016
Vantaggi
una lettura che mi riporta alle conoscenze scolastiche
Svantaggi
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Soggetto a squilibri psichici fin dalla giovinezza, una prima crisi durante gli anni universitari lo costringe all'internamento nel manicomio di Imola.
Ne esce nel 1906 per gettarsi in una serie di viaggi in tutto il mondo.
Vani sono i tentativi di far stampare "I Canti Orfici" (1914) e deve ricorrere al denaro ricavato da una colletta tra amici presso il tipografo Ravagli di Marradi per pubblicarli in proprio; anche nella vendita provvede personalmente, vagando per mezza Italia e finendo anche in Svizzera, da dove è rimpatriato per mancanza di documenti.
Con "Taccuino" e "Varie e frammenti", i "Canti Orfici" costituiscono tutto il patrimonio letterario lasciatoci da Campana; ma in essi vi è una tale carica di originalità da far segnare una svolta a tutta la poesia moderna italiana.
Intensamente lirica, musicalmente inquietante, piena di improvvise illuminazioni, la poesia dei Canti Orfici propone strutture linguistiche che non solo aprono la via all'ermetismo, ma fanno da stimolanti proposte anche alle successive sperimentazioni.
A parte gli accostamenti che si sono voluti compiere con le "Illuminations" di Rimbaud, queste pagine rappresentano nella tradizione lirica italiana un evento di eccezionale forza innovativa.
Secondo me, Campana è dotato di una enorme capacità di sentire le cose e ci ha lasciato con i "Canti Orfici" un segno profondo, dando nel contempo un esempio forse unico di poesia vissuta, di partecipazione vitale alla poesia.
Ne consiglio la lettura...
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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tema
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ambientazione
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personaggi
- sviluppo
- adatto a tutti
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