Opinione su Captain Marvel: Una supereroina Marvel al cinema: Capitan Marvel

Una supereroina Marvel al cinema: Capitan Marvel

02/06/2020

Vantaggi

Trama insolita, ben inserito nel Marvel Cinematic Universe, ottimi make-up, ambientazione anni Novanta

Svantaggi

Protagonista non proprio brillante, non adatto a tutti


Carol Danvers alias Capitan Marvel è una delle supereroine a trovare spazio sul grande schermo in tempi recenti con una pellicola blockbuster tutta per sé diretta dall'accoppiata Anna Boden e Ryan Fleck. Dalle pagine dei fumetti Marvel, Capitan Marvel fa un grande salto per approdare al cinema nel 2019, all'apice del successo dei film del Marvel Cinematic Universe e prima dell'uscita di Avengers: Endgame. Interpretato da Brie Larson, questo personaggio va ad aggiungersi alla grande epopea cinematografica che vede coinvolti i supereroi della Marvel. Ci troviamo dinnanzi alla sua prima apparizione, ragion per cui nella pellicola viene ricostruito il suo background sebbene il percorso per narrarcelo sarà un po' complicato, dal momento che Carol ha ricordi vaghi e confusi. Lo spettatore si ritrova quindi a dover mettere i tasselli in ordine insieme a lei per poter fare la conoscenza del suo rilevante passato e del suo incommensurabile potenziale. Si parte subito all'attacco con l'introduzione di Carol ad Hala, la capitale dell'impero Kree, razza aliena a cui crede di appartenere la ragazza. La sua vita procede tra allenamenti e missioni insieme al suo mentore Yon-Rogg (Jude Law) all'interno della squadra Starforce. Le premesse iniziali, per quanto improvvise ed enigmatiche possano apparire, avranno un senso nel corso del film. La storia si dispiega presentandoci vari elementi oltre alla vita da scoprire di Carol. C'è anche una guerra tra due razze aliene, Kree e Skrull, a movimentare le acque e a coinvolgere direttamente la supereroina, oltre che un nucleo di energia da trovare di enorme rilevanza. A questo proposito, c'è anche la figura della Suprema Intelligenza che merita un po' di attenzione, giacché ricopre un ruolo da tenere d'occhio. Ma se i preamboli non chiariscono nulla, bisogna aspettare al periodo in cui la protagonista approda sulla Terra per entrare nel flusso più denso del film. È il 1995 e, tra agenti SHIELD, Skrull che hanno invaso la città e vecchie amiche da cui poter avere informazioni sulla propria identità, la storia di Carol Danvers si fa più eccitante. Grande preminenza la assume il rapporto tra Nick Fury, sempre interpretato da Samuel L. Jackson e ringiovanito digitalmente, e Carol. È una coppia ben assortita e spassosa, unita fino in fondo.
Quella di "Capitan Marvel" in teoria è una trama veramente semplice, ma che in pratica è stata infarcita di alieni, azione, menzogne e una generosissima dose di fantascienza. E allora ecco che tutto sembra più intricato e di conseguenza più intrigante. Nulla è come sembra, c'è tanto da essere rivelato e, sul cammino per portare a termine sia la missione personale che quella a cui dipendono più esseri, non latitano personaggi eterogenei e di grande supporto sia per la solidità della sceneggiatura che per la riuscita delle gag. Talos, a mio avviso, è uno dei personaggi che ha saputo rubare la scena. Nick Fury qui è in forma come non lo abbiamo mai visto, mentre Brie Larson tenta di infondere tutte le sue qualità per portare sul grande schermo una supereroina potentissima. Per la maggior parte del tempo non riesce a essere convincente, ma il suo personaggio è talmente forte anche visivamente, che basta poco per fare bella figura. C'è da dire che, vuoi per una sceneggiatura non eccessivamente imperniata su di lei, vuoi per le sue doti recitative acerbe, o per la presenza di comprimari brillanti, Capitan Marvel molto spesso non spicca come sarebbe lecito attendersi da un personaggio non solo cruciale ma anche della sua portata.
Il ritmo è alternato: si susseguono parti più verbose a scene al fulmicotone, sebbene queste ultime siano meno frequenti di quanto mi aspettassi da un film di questo calibro. Il che per me è un bene perché apprezzo di più quando c'è tanta storia che solo meri combattimenti o inseguimenti. L'eccezione la fa la parte finale, dedicata ovviamente alla battaglia che ha il compito di far scendere a patti protagonisti e nemesi, oltre che di concludere tutto ciò che c'è da concludere. Sono scarse le sequenze memorabili, ma rimane comunque godibile dal principio all'epilogo in virtù del fatto che non sa essere pesante nonostante alcuni elementi molto particolari della trama. In generale aleggia un'aura scanzonata che di certo contribuisce a vivificare di molto i toni di questa storia dai connotati fantasiosi e nebulosi in alcuni punti. I dialoghi vanno ascoltati bene perché è in essi che trovano spazio le spiegazioni principali. Per poterci immergere interamente nel contesto è necessaria tutta l'attenzione possibile, senza farsi scoraggiare da quel po' che introducono le premesse. Trattandosi di una pellicola inserita nell'universo cinematografico Marvel, è imprescindibile conoscere gli altri film del filone perché alcuni riferimenti potrebbero destabilizzare i profani.
Trattandosi della prima introduzione di Carol, il trattamento a lei riservato è una parte interessante da osservare. La ragazza ci viene mostrata nel suo lato umano, con le annesse fragilità e gli ostacoli innalzati dagli altri per porre un limite al suo temperamento e alle sue ambizioni, con chiari riferimenti all'oppressione operata sulle donne da parte degli uomini che le vogliono rendere più mansuete, soprattutto se pensiamo che la vita della protagonista si sviluppa negli anni passati. E poi c'è la Carol col suo potenziale alieno che, anche in questo contesto, si ritrova a dover lottare per sfogare sé stessa come vuole lei, anche se c'è chi la inibisce a parole e con i fatti. Insomma, il primo film incentrato completamente su un personaggio femminile dei Marvel Studios non ha voluto lasciarsi sfuggire l'occasione di dirci tra le righe che le donne, dopo le repressioni e le opportunità negate, meritano e hanno gli stessi diritti degli uomini di essere quel che desiderano sia in ambito personale che lavorativo.
Di gradimento è stata la regia pulita e fresca che non ha lesinato omaggi e citazioni a vecchie pellicole. Piacevole e non smaccatamente nostalgico è il modo in cui sono stati riproposti gli anni Novanta. Non potevano mancare accenni al grunge, ad alcuni marchi in voga all'epoca o alla tecnologia lenta e ormai per noi superata. Abbondanti ma non perfettamente calzanti gli inserimenti dei brani musicali di quella decade, tra cui il mio preferito in assoluto, "Come As You Are" dei Nirvana. Il cast comprende nomi di tutto rispetto: premi Oscar, attori di fama globale e anche interpreti che hanno già trovato spazio in altri film dei Marvel Studios.
Qualche parola va spesa altresì per gli effetti speciali. D'altronde, è una pellicola fantasy e in cui non possono essere assenti make-up particolari, raggi speciali, trasformazioni a tratti inquietanti e scenari intergalattici. La qualità dei suddetti effetti non si mantiene stabile: alcune cose sono ben fatte, in alcuni punti perdono un po'.
A parte tutto questo, guardare "Capitan Marvel" nella sua durata di poco più di due ore è stata un'esperienza non molto impegnativa, molto differente dalle altre storie di origine narrate dalle produzioni Marvel. Ne ho apprezzato l'andamento così come le interazioni vivaci e i personaggi di supporto (Talos, Nick Fury e Maria Rambeau, con una menzione particolare per il gatto Goose). Ho preferito soprattutto la seconda parte non soltanto perché i nodi vengono al pettine, ma anche perché c'è la liberazione della forza di Carol, che prorompe in tutta la sua magnificenza. Ho potuto recepire tutto perché ho visto ogni film di questa categoria e, sempre per tale motivazione, ho compreso il valore della scena dopo i titoli di coda che si riallaccia ad Avengers: Endgame. Non arrivo al punto di reputarla una delle migliori produzioni Marvel, ma, per parte mia, è stata senza dubbio più che godibile e insolita in quanto a toni, ispirazioni e sviluppi, dimostrando di avere un proprio stile personale.

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

Segnala contenuto

sallyrose

  • trama
  • ambientazione
  • personaggi
  • sviluppo
  • adatto a tutti
Valuta questa opinione

Ti sembra utile quest'opinione?

Scrivi un commento

Questa funzione è disponibile solo per gli utenti che hanno effettuato il login

Altre opinioni degli utenti su Captain Marvel

  • jackb60
    opinione inserita da jackb60 il 29/02/2020
    Captain Marvel è un film del 2019 diretto da due registi di livello come Anna Boden e Ryan Fleck tra i protagonisti piu' conosciuti troviamo il bravo Samuel L. Jackson. Protagonista principale è la be...
    Continua a leggere >
    bel film avvincente
    nessuno
  • millifly
    opinione inserita da Anonimo il 08/05/2019
    Arrivato pochi mesi prima del capitolo finale di Avengers, Captain marvel ha avuto il grande vantaggio di essere un film traino e al tempo stesso molto girl power. In un’epoca che ha sdoganato quasi c...
    Continua a leggere >
    di genere
    se non piace la Marvel
  • anatascooper
    opinione inserita da anatascooper il 18/03/2019
    Captain marvel nasce in un’epoca in cui l’attivismo femminile, richiede anche dei supereroi al femminile che abbiano le stesse potenzialità dei classici super eroi Marvel a cui siamo abituati al giorn...
    Continua a leggere >
    Bello
    Nessuno
  • frankjaegar89
    opinione inserita da frankjaegar89 il 14/03/2019
    Ok lo ammetto, ci sono film ben peggiori di questo all'interno dell'universo cinematografico Marvel, ma questo davvero mi ha fatto male, non tanto per la progapaganda femminista al suo interno (e fatt...
    Continua a leggere >
    Goosie il gatto, intro dedicato a Stan Lee
    Alcune scelte di caratterizzazione