Quant'è bello l'arcobaleno!
Finalmente un film italiano semplice, interessante, ben condotto con una storia di crescita e maturazione che accomuna due fratelli appena conosciuti, stesso padre, madre diversa, 40 anni uno, 13 l’altro. Stefano, il più vecchio ( interpretato da un bravissimo Stefani Fresi) svolge un mestiere che sembra assurdo, cioè “osservatore di arcobaleni”, in realtà è ricercatore del CNR: improvvisamente, nella banalità della sua vita arriva la notizia che il padre è morto lasciando proprio a lui l’affido del figlio piccolo dotato anche di un buon capitale di mantenimento. Lui non vorrebbe assumersi la responsabilità della cosa, ma alla fine la moglie lo convince per i soldi: però, tutto va oltre le aspettative di Stefano che si ritrova coinvolto da quel bambino che sembra più vecchio della sua età, che parla da uomo, ma che è afflitto da paure e incertezze grandissime. Mentre Giovanni impara ad amarlo e a fidarsi di lui diventando più sicuro, Stefano diventa meno bambino e affronta con consapevolezza il suo nuovo ruolo di fratello maggiore, insieme a una ragazza, una cantante e alla figlia di lei che incontrano nel tragitto, quasi un pellegrinaggio attraverso importanti luoghi del cinema italiano, da Rimini dove si vede il cinema caro a Fellini alla cascina dov’è stato girato Novecento di Bertolucci.
Un bel film, raccomandato e consigliatissimo.
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