Golden Circle- Il Cerchio d'Oro
Una delle gite che preferisco partendo da Reykyavik (capitale dell’Islanda) è il famosissimo Golden Circle, cioè un tour che partendo dalla città attraverso la Ring Road in direzione est, porta alla grande e meravigliosa cascata di Goldenfoss e ai geysir di Geysyr, (scusate il gioco di parole). In realtà il tour dovrebbe comprendere anche Thingvellir, ma io preferisco sempre sdoppiare il mio viaggio, visto ciò che devo vedere per riempirmi bene occhi e cuore e polmoni senza correre da un posto all’altro. Ho fatto questa gita diverse volte, sia in estate che in inverno e direi che è impagabile sia in una stagione che nell’altra: in estate è uno sfolgorio di colori e un gioco ampio del sole sull’acqua che crea arcobaleni meravigliosi, in inverno è come se una Fata malvagia (la Regina delle Nevi forse) si fosse mossa e con la bacchetta magica avesse immobilizzato le acque in blocchi scomposti di ghiaccio che creano un clima di magia.
Comunque il fascino è enorme!
Partiti da Reykyavik, la prima parte della strada (tutta percorribilissima senza problemi e con qualsiasi clima, a patto di avere una 4 x 4 ) porta verso est con panorami su lande di lava, qua e là fumarole lontane, cavalli al pascolo che si fermano a guardarvi interessati, non spaventati. Proprio durante uno dei giri invernali, al bordo della strada leggermente rialzato, abbiamo incontrato ancora nel buio delle prime ore del mattino, un cimiterino incantato con le croci nella neve che spiccavano perchè illuminate in molte tonalità, come usa qui in Islanda.
Girando poi secondo le indicazioni verso Nord, si arriva in fretta a Geysir visibile da lontano per i fumi dell’acqua bollente o per lo sbruffo (se siete fortunati) del geysir che erutta, ma consiglio di visitarlo al ritorno e di andare immediatamente al fondo della strada, alla Cascata, una delle più imponenti e certo una delle più belle d’Islanda, cioè Gullfoss, la Cascata d’Oro. Avete due possibilità di parcheggio, sopra per vedere la cascata dall’alto col suo sentiero panoramico aperto e dove si trova anche il punto di ristoro, l’altro in basso per avvicinarsi ancor di più alle acque. Questa seconda strada la sconsiglio in inverno perché anche con le scarpe adatte e con il bastone d’appoggio il sentiero che porta vicino all’acqua in inverno, diventa una pista di pattinaggio difficile da percorrere...in piedi. La cascata colpisce sempre e non ci si stancherebbe mai di guardare lo scorrere imponente dell’acqua che scende ricchissima dal ghiacciaio vicino. E’ uno spettacolo da non perdere e da godersi al massimo.
Partiti poi da qui, consiglio prima di scendere, di seguire la strada che a poco a poco si trasforma in pista (però completamente praticabile) verso le montagne e che vi dà in un assoluto silenzio e in altrettanta assoluta solitudine, un panorama meraviglioso sulla lingua del ghiaccio.
Spingetevi fin dove il cartello vi sconsiglia di proseguire e poi invertite la rotta e dirigetevi verso Geysir, la località termale che ha dato il nome a questi interessantissimi fenomeni. Qui è il posto ideale prima di tutto (vista l’ora) per fermarvi a mangiare e fare rifornimento se ne avete bisogno. (Ricordo che in Islanda non dovete mai dire -lo faccio al prossimo punto- perché queste parole potrebbero costarvi care!).
Davanti a voi ora ecco il campo delle sorgenti termali in cui potete entrare liberamente a piedi: qua e là fumarole che ogni tanto si intensificano, rigagnoli di acqua bollente che sgorgano da più parti e infine eccoci al punto principale dove, avvicinandoci il più possibile, si può assistere al maturare dell’esplosione: prima si vede solo acqua che comincia a bollire e si gonfia a poco a poco, trasformandosi in una bolla sempre più prorompente fino a che a dieci minuti di intervallo (circa) l’uno dall’altro, ecco il grande sbuffo e se siete fortunati dopo qualche secondo, il suo gemello. Se siete vicini, sarete bagnati da uno spruzzo di goccioline che per fortuna ormai saranno fredde, spettacolo impagabile!
Ripieni di una bellezza primordiale e quasi soprannaturale, ora possiamo tornare a Reykyavik...
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