La corsa della morte
Paul WS Anderson ha cercato di portare il suo remake di Death Race 2000 (chiamato in italia Anno 2000 La corsa della morte) sul grande schermo per 13 anni, durante i quali è cambiato molto per il regista britannico. In particolare, ha smesso di essere semplicemente il vecchio Paul Anderson e ha prodotto delle novità, a seguito dell'altro Paul in cui Anderson che correva, dirigendo qua e là il suo strano capolavoro. E da qualche parte lungo la strada, come nessuno lo chiama - ha sprecato la promessa che ha mostrato nei suoi primi gesti di sguazzare in uno stato di sviluppo arrestato, pompando sfarzosi film pieni di desiderio basati su videogiochi e fumetti.
A prima vista, Death Race è un altro di quei progetti remake, seguiti o spinoff senza contenuto ma a differenza, di film come questi, Anderson offre uno spettacolo più che apprezzabile, brutale ma contestualizzato alla perfezione merito anche di una ambientazione quella del carcere perfetta, spinge tutti i pulsanti dei ragazzi giusti, combinando ottimo personaggi, macchine più calde e pistole enormi.
Insomma Death race è un film strutturato perfettamente ottimo da vedere.
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