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1 Opinioni per Diario di un genio - Salvador Dalí
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  • little51
    Ritratto di un genio...
    opinione inserita da little51 il 24/03/2017
    Nel 2004 a Venezia, palazzo Grassi ho visto una mostra su Dalì e ne sono rimasta molto colpita, in particolare dai quadri con i famosi orologi che si sciolgono e ondeggiano, e all'uscita ho acquistato il libro di cui voglio parlare "Diario di un genio" che avevo messo in libreria e...poi me ne sono dimenticata. Qualche settimana fa, mi è ricapitato per le mani e l'ho letto con interesse risvegliando il mio interesse per questo pittore spagnolo, decisamente...poco modesto. Dalì è un personaggio inconfondibile già per quei suoi baffi sottili appuntiti, rivolti spavaldamente all'in su e di essi nel diario racconta l'origine: stava leggendo con curiosità Nietsche, e dopo ore di elaborazione e rielaborazione non gli era rimasto dentro nulla....salvo i baffi, ma neanche quelli dello stesso stile, non spessi e rivolti in giu,' simbolo di depressione e tristezza, ma diretti con orgoglio verso l'alto. Il diario di Dalì è anomalo in quanto la parola diario è connessa al senso di cose intime rivelate solo a se stesso, invece qui Dalì scrive per il pubblico perchè da esibizionista qual era, tutto serviva per farlo conoscere. Nelle pagine, Dalì si definisce genio e in quanto tale chiarisce che il genio (e quindi anche lui che lo è per antonomasia), non è come gli altri, ma è diverso in tutto, in ogni piccola o grande cosa che faccia. Dalì scrive molto della nascita delle sue opere, aprendoci il suo atelier, per es, ci racconta l'origine di uno dei suoi quadri piu' famosi, -La persistenza della memoria-, quello di cui parlavo all'inizio sugli orologi. Era rimasto solo in casa e d era ancora seduto a tavola dov'era rimasto del formaggio camemmbert e vedendo la sua mollezza cominciò a pensare lasciando vagare liberamente i suoi pensieri... si alzò e in due ore pitturò la tela basata sul tempo fluido e variabile. Nel libro moltissimo è dedicato all'amore della sua vita, Gala, ex moglie del poeta francese Paul Eluard: lei è la sua compagna, la moglie, ma soprattutto la sua musa e dea ispiratrice, cui rimase legato per tutta la vita. Un genio davvero, megalomane, esibizionista, stravagante (sempre!) come quando esce portando al guinzaglio un'aragosta, molto legato ai soldi, sconcertante sì, ma grande genio!
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