Thriller alla Hitchcock
Anni ‘60, una tranquilla cittadina francese, una villa divisa in due parti, due donne amiche, Alice e Cèline, anzi per la precisione estremamente amiche, sempre una a casa dell’altra, pranzi, cene, uscite, intesa anche dei due figli più o meno della stessa età...poi ecco alla festa di compleanno di una delle due, mentre i ragazzi giocano, il figlio di Cèline cade dalla finestra e muore mentre Alice dal giardino assiste a tutto senza poter fare nulla.
Le cose cambiano di colpo anche se apparentemente le due sono ancora vicine ed Alice cerca di dare tutto il possibile affetto per aiutare l’amica a riprendersi. Eppure c’è un qualcosa d’indefinibile che non va, un sottile e continuo cambiamento in Cèline che sembra più distaccata come se desse ad Alice la colpa di quanto è successo in quanto avendo visto tutto, non è secondo lei, intervenuta subito. Nello stesso tempo, Alice vede che Cèline cerca di raccogliere sempre più affetto dal figlio, lo vuole a casa sua, lo va a prendere a scuola e si dimostra troppo invasiva.
A poco a poco nasce il sospetto, doppio in quanto ad averlo, non è solo Alice, sempre più tesa e nervosa, preoccupata soprattutto per il figlio, ma anche lo spettatore che vede dall’esterno l’accumularsi di segni, di sguardi, di piccoli gesti che rivelano quanto nel profondo sia cambiata Céline.
La storia che comincia come il semplice racconto di una forte amicizia (forse un po’ esagerata), come tante che si instaurano tra donne vicine, diventa a poco a poco un vero e proprio thriller che deve non molto, moltissimo all’abilità interpretativa di Verle Baetens (Alice) e Anne Coesens (Cèline) che punta tutto sui duelli (questo è il titolo originale del film) tra le due, mentre le figure maschili sono un corollario decisamente di poca importanza.
Il film è interessante, un giallo davvero ben congegnato, ricco di suspence e sorprese con un finale da lasciare a bocca aperta e nel Belgio ha ottenuto una marea d premi: io personalmente ne consiglio la visione.
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