Opinione su Downsizing - Vivere alla grande (Alexander Payne): Ridurre al minimo gli sprechi
Ridurre al minimo gli sprechi
01/11/2018
Vantaggi
Originale, tematiche
Svantaggi
Seconda parte più lenta
Partiamo dalla trama: un team di scienziati nordici mette a punto un processo-irreversibile- capace di ridurre l'umanità a circa 12 cm. Il loro proposito è frenare la crisi ambientale riducendo i consumi e gli sprechi della nostra specie, infatti il primo gruppo sperimentale va a vivere in una specie di mini ecovillaggio che produce complessivamente solo un sacco di spazzatura in 4 anni. Presto il procedimento si diffonde e molte persone scelgono di farsi miniaturizzare, ma presto l'amore per il soldo della società capitalista vince sui propositi ecologisti: moltissimi americani mettono in piedi complesse strutture dove i "mini" possono vivere nel lusso sfrenato e concedersi quello che ad altezza normale non avrebbero mai potuto pagare. Tutto infatti richiede meno materiale e perciò costa una frazione degli originali: gioielli, alcol, macchine, ville costose; salvo il fatto che chi per un motivo o per l'altro ha problemi col conto in banca finisce per fare l'emarginato. In pochissimo tempo si ricrea l'equivalente del mondo maxi, solo in scala ridotta, con differenze di ceto e ricchezza vs povertà.
Lo svolgimento è piuttosto curioso e bizzarro: per metà film si segue tutta la vicenda del processo di miniaturizzazione e la vita di Paul (Matt Damon) nella micro cittadina residenziale, poi il focus si sposta molto di più sull'ecologia e abbiamo un cambio di scenario. Il finale arriva abbastanza lento e non porta grandi colpi di scena, eppure ci sono dei momenti abbastanza riflessivi e altri che strappano qualche risata.
I personaggi sono icona di sè stessi, quasi dei simboli caricaturali, spaziando dal marito borghese con relativa moglie isterica, al nordico attento alla natura, all'attivista ambientale e al lucratore a cui non frega niente. Un po' piatti, ma comunque reggono bene questa sorta di grande satira a sfondo molto critico sul nostro stile di vita.
Il fatto di giocare sulle dimensioni come un simbolo non è nuovo: Pantagruele e Gargantua e i Viaggi di Gulliver, giusto per citare due opere famose, sono entrambi aspre critiche alle rispettive società. Possiamo considerare Downsizing una sorta di loro versione moderna, che però si concentra molto di più sulla vita quotidiana che sui rapporti tra "mini" e "maxi", praticamente assenti. Direi che mi evoca qualche eco anche del ben conosciuto "Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi", non saprei bene perchè, forse per la recitazione o lo scenario very very American.
L'impatto che il rimpicciolimento ha sulla società, il suo evolversi da esperimento a qualcosa di perfettamente normale, con tecniche ormai di routine (possiamo seguire tutta la procedura di rimpicciolimento di Paul nella clinica, mostrato nei minimi dettagli) è godibile ed è un punto su cui riflettere. Quello che mi è mancato è appunto un rapporto fra persone mini e maxi, ma penso che anche questa sia una decisione della regia: vuole dimostrare che chi si impegna per l'ambiente o fa una scelta diversa dalla massa non viene nè elogiato nè attaccato, viene semplicemente ignorato...per la serie "fa quello che vuoi basta che non vieni a rompere a me".
Non è una pellicola chissà quanto riflessiva nonostante i messaggi che propone, però è comunque simpatica e diversa dal solito. La consiglio.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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