Opinione su Éver Banega: L'eterna promessa
L'eterna promessa
13/03/2017
Vantaggi
Tecnicamente fortissimo. Ottima visione di gioco.
Svantaggi
Poco costante e con scarsa personalità.
Dotato di un'ottima padronanza tecnica, nonché di una notevole visione di gioco, è stato per lungo tempo indicato come un potenziale fuoriclasse assoluto.
Purtroppo, però, non ha mantenuto tutte le straordinarie attese.
Capace di ottime prestazioni, non si è mai imposto come leader, ne in campo ne negli spogliatoi.
Alla soglia dei trent'anni è ancora considerato un ottimo calciatore, ma incapace di spostare considerevolmente gli equilibri.
E pensare che giovanissimo, anche da un punto di vista somatico, veniva indicato come un possibile erede dell'immenso Diego Armando Maradona.
Previsione che si è rivelata una vera e propria bestemmia calcistica.
Ma ripercorriamo la carriera ultra decennale di Banega.
Cresce ed esordisce nel Boca Juniors.
Proprio nel prestigioso club argentino mostra le sue doti e si impone all'attenzione generale.
E' anche protagonista assoluto della vittoria della Coppa Libertadores, equivalente sudamericano della nostra Champions League.
Non solo, nel 2008 è anche uno dei protagonisti della vittoriosa cavalcata olimpica dell'Argentina, coronata con l'oro.
Dopo una stagione e mezza nel Boca, approda ventenne in Spagna.
A credere nelle sue potenzialità è il Valencia.
Il giovane talento, però, trova poco spazio e i 18 milioni spesi per l'ingaggio si rivelano subito un errore.
Nonostante questo, proprio in questa sua prima stagione tutt'altro che memorabile, si toglie la bella soddisfazione di vincere la Coppa del Re, risultando spesso impiegato in questo torneo.
Passa all'Atletico Madrid, in prestito.
Stagione in chiaroscuro e mancato riscatto.
Torna al Valencia, nel quale milita per altri quattro e mezzo.
Trova anche la Nazionale argentina, ma continua a non convincere fino in fondo.
Non riesce ad imporsi come regista e nemmeno come trequartista.
Alterna giocate ad altissimo quoziente tecnico a banali errori, oltre ad un presenza in campo che non si fa mai notare per personalità.
Durante la sua esperienza valenciana, viene ancora ricordato per un incidente tanto divertente quanto drammatico per un calciatore.
Durante un rifornimento di benzina, dimenticando di innestare il freno a mano, è vittima dello schiacciamento del piede.
Infortunio importante che lo tiene lontano dai terreni di gioco per oltre quattro mesi.
Conclude senza vincere nulla la sua esperienza a Valencia nel gennaio del 2014.
Torna in patria nelle file del Newell's Old Boys.
La permanenza argentina, però, è brevissima e dura solo fino alla fine della stagione.
Torna nella penisola iberica e gioca nel Siviglia.
Le due stagioni vissute indossando la maglia bianco-rossa del club andaluso sono quelle che lo rilanciano vigorosamente.
Si esprime con buona costanza ed ha un ruolo fondamentale nella conquista delle due Europa League vinte dagli andalusi.
Ancora una volta, però, non riesce a convincere pienamente.
Il Siviglia, addirittura, non gli rinnova il contratto e lo lascia svincolato.
L'inter ne approfitta e lo porta in Italia senza sborsare un euro.
L'esperienza meneghina parte bene, per poi arenarsi.
Solo nelle ultimissime giornate sta riguadagnando terreno.
La tripletta inflitta all'Atalanta nel roboante 7-1 della ventottesima giornata di campionato, ancora una volta, riaccende le speranze su questo centrocampista.
I tifosi nerazzurri sperano che, finalmente, Banega abbia raggiunto un suo equilibrio e possa finalmente offrire l'apporto che il suo fornitissimo bagaglio tecnico gli consente, auspicando di non rimanere in eterno una promessa non mantenuta.
Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.
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