Opinione su Everest: Nudo e crudo
Nudo e crudo
15/03/2018
Vantaggi
Riflessivo
Svantaggi
Se può essere uno svantaggio, crudo
Inizia la spedizione e con essa una buona dose di carica emotiva, ansia, paura e sogni da realizzare per poi un giorno dire: si, c’ero anch’io, sarà poi cosi?
Due gruppi che tentano di salire sulla vetta dell’Everest, ognuno di loro con la propria storia, è il 10 maggio del 1996, un dito n cielo e l’altro giù all’inferno.
C’è qualcuno che bisogno di dimostrare qualcosa sia a se stesso che agli altri, quanta ne sarà valsa la pena alla fine, forse un gesto troppo eroico, estremo.
C’è chi l’ha definito un film senza anima, io penso che di anima ce ne sia stata tanta invece, porto ancora con me la tensione e tanta rabbia, forse sbagliata verso la natura a volte crudele ma che al contrario dell’uomo non fa preferenze di sorta.
L'ambientazione perfetta, tanto che ho sentito un gelido freddo come quella neve, attraversarmi tutto il corpo.
I personaggi terribilmente reali e nella seconda parte del film non ci sono più maschere, sembrano tornati dall'inferno per raccontarsi.
Alla fine del film, dopo tanta drammaticità, solo un grido di rabbia, impossibile non pensare che la morte di 8 persone si poteva evitare e tanta è ancora la rabbia verso chi con tanta leggerezza e spregiudicatezza ben consapevole dei rischi ha voluto portare in missione un gruppo di uomini con poca esperienza, ecco cos’era Adventure consultant, un mattatoio di uomini.
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trama
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ambientazione
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personaggi
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sviluppo
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adatto a tutti
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Commenti
il genere di film che piacciono a me