Opinione su Fabrizio De Andrè: Faber e la sua musica

Faber e la sua musica

08/07/2020

Vantaggi

Voce unica, Brani impareggiabili

Svantaggi

nessuno


Fabrizio De Andrè, probabilmente è il cantautore italiano più famoso, insieme a Lucio Battisti ma a differenza di Lucio, Faber riusciva ad accalappiare consensi più diffusi forse per la natura dei suoi testi.
Quasi un cantastorie, forse perchè nato in una domenica di febbraio del 1940 nella sua amata Genova.
Cita una sua accurata biografia che nella primavera del 1941 il professor De André (padre), antifascista, visto l'aggravarsi della situazione a causa della guerra, si reca nell'Astigiano alla ricerca di un cascinale ove far rifugiare i propri familiari.
Acquista casa nei pressi di Revignano d'Asti, in strada Calunga, la Cascina dell'Orto ove Fabrizio trascorre parte della propria infanzia con la madre e il fratello Mauro, maggiore di quattro anni.

Qui il piccolo "Bicio" - come viene soprannominato - impara a conoscere tutti gli aspetti della vita contadina, integrandosi con le persone del luogo e facendosi benvolere dalle stesse. E' proprio in tale contesto che cominciano a manifestare i primi segni di interesse per la musica: un giorno la madre lo trova in piedi su una sedia, con la radio accesa, intento a dirigere un brano sinfonico a mò di direttore d'orchestra. In effetti, la leggenda narra che si trattasse del "Valzer campestre" del celebre direttore d'orchestra e compositore Gino Marinuzzi, dal quale, oltre venticinque anni dopo, Fabrizio trarrà ispirazione per la canzone "Valzer per un amore".

Nel 1945 la famiglia De André torna a Genova, stabilendosi nel nuovo appartamento di Via Trieste 8. Nell'ottobre del 1946 il piccolo Fabrizio viene iscritto alla scuola elementare presso l'Istituto delle suore Marcelline (da lui ribattezzate "porcelline") dove inizia a manifestare il suo temperamento ribelle e anticonformista. Gli espliciti segnali di insofferenza alla disciplina da parte del figlio inducono in seguito i coniugi De André a ritirarlo dalla struttura privata per iscriverlo in una scuola statale, l'Armando Diaz. Nel 1948, constatata la particolare predisposizione del figlio, i genitori di Fabrizio, estimatori di musica classica, decidono di fargli studiare il violino affidandolo alle mani del maestro Gatti, il quale individua subito il talento del giovane allievo.

Nel '51 De André inizia la frequentazione della scuola media Giovanni Pascoli ma una sua bocciatura, in seconda, fa infuriare il padre in maniera tale che lo demanda, per l'educazione, ai severissimi gesuiti dell'Arecco. Finirà poi le medie al Palazzi. Nel 1954, sul piano musicale, affronta anche lo studio della chitarra con il maestro colombiano Alex Giraldo.

E'dell'anno dopo la prima esibizione in pubblico a uno spettacolo di beneficenza organizzato al Teatro Carlo Felice dall'Auxilium di Genova. Il suo primo gruppo suona genere country e western, girando per club privati e feste ma Fabrizio si avvicina poco dopo alla musica jazz e, nel '56, scopre la canzone francese nonchè quella trobadorica medievale.

Di ritorno dalla Francia il padre gli porta in regalo due 78 giri di Georges Brassens del quale il musicista in erba inizia a tradurne alcuni testi. Seguono gli studi ginnasiali, liceali ed infine universitari (facoltà di giurisprudenza), interrotti a sei esami dalla fine. Il suo primo disco esce nel '58 (l'ormai dimenticato singolo "Nuvole barocche"), seguito da altri episodi a 45 giri, ma la svolta artistica matura diversi anni dopo, quando Mina gli incide "La Canzone di Marinella", che si trasforma in un grande successo.

Tra i suoi amici di allora ci sono Gino Paoli, Luigi Tenco, Paolo Villaggio. Nel 1962 sposa Enrica Rignon e nasce il figlio Cristiano.

Sono i modelli americani e francesi del tempo a stregare il giovane cantautore che s'accompagna con la chitarra acustica, che si batte contro l'ipocrisia bigotta e le convenzioni borghesi imperanti, in brani diventati poi storici come "La Guerra di Piero", "Bocca di Rosa", "Via del Campo". Seguirono altri album, accolti con entusiasmo da un pugno di cultori ma passati sotto silenzio dalla critica. Così come la stessa sorte segnò album stupendi come "La buona novella" (del 1970, una rilettura dei vangeli apocrifi), e "Non al denaro né all'amore nè al cielo", l'adattamento dell'Antologia di Spoon River, firmato insieme con Fernanda Pivano, senza dimenticare "Storia di un impiegato" profondo lavoro di marca pacifista."
Questa biografia visibile sul sito https://biografieonline.it/biografia-fabrizio-de-andre ve la consiglio con vigore perchè merita!!!


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