Opinione su Fortapàsc: Fortapàsc

Fortapàsc

Giancarlo Siani si definiva un giornalista abusivo.
Corrispondente al giornale Mattino era un giornalista che stranamente faceva domande e si faceva delle domande.
E le risposte che si dava seguendo il logico svolgimento delle sue indagini erano troppo al di la delle righe.
Fu il primo giornalista ucciso dalla camorra.
Il film narra dei suoi ultimi mesi di vita.
Il film racconta gli ultimi mesi della sua vita..
Di quell'estate quando girovagava per i vicoli di Torre Annunziata facendo quelle maledette domande che gli hanno costato la vita.
Il regno di Valentino Gionta viveva tutt'intorno alla ricostruzione della terra napoletana dopo il terremoto degli anni ottanta.
Gli affari economici per la ricostruzione erano troppo alti.
Siani nei vicoli vedeva cose, percepiva pensieri, ascoltava parole ogni giorno.
Viveva il mondo dei comorristi e dei politicanti corrotti.
Li vedeva compiere atti illeciti di fronte a magistrati impotenti.
Quando scrive e firma il suo ultimo articolo firma anche la sua condanna a morte.
Il 10 giugno 1985 il giornale Il Mattino in prima pagina pubblica l'arresto del boss Valentino Gionta con tutti i particolari sulla sua amicizia con Lorenzo Nuvoletta referente nella regione Campania del clan di Totò Rina.
Una pellicola che si segue con un nodo alla gola parteggiando per il giovane giornalista abusivo e idealista.
Disposto a dare la sua vita in cambio della verità-
Diretto da Marco Risi e prodotto dalla Minerva Pictures.
Da vedere!

Questa opinione rappresenta il parere personale di un membro di Opinioni.it e non di Opinioni.it.

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